giovedì 17 aprile 2025

Elegia americana


    " (Mio nonno) Era corso alla macchian e aveva preso una 44 Magnum per sé e una 38 Special per la nonna." Cap. 7 , pag. 111 (Ed. Kindle).

Certo, 38 Special, calibro più adatto ad una signora....

 Non che io apprezzi e tantomeno condivida certe recenti esternazioni del vice-Presidente americano, questo sia chiaro da subito ma, proprio per questo, mi sto affrettando a leggere questo libro.

    Gli europei, da sempre, hanno l’idea che gli americani ( intendendo con questo termine i cittadini U.S.A.) abbiano un modo di pensare più o meno simile a quello degli europei, e quindi applicano agli avvenimenti U.S.A. sistemi logici che si rivelano spesso completamente sbagliati, soprattutto perché partono da basi di conoscenza inesatte, spesso fomentate dalla propaganda “europeistica” che ci vuole far credere che noi europei viviamo nel migliore dei mondi posibili.

    Niente di più errato: la “Weltanschauung” di un americano è diversa da quella di un europeo quanto quella di un indiano o di un abitatnte delle Samoa, o anche di più, se possibile.

    Questo libro mostra quanto alcuni degli stereotipi con i quali noi europei pensiamo agli U.S.A. siano falsi: il fatto che gli europei pensano che negli U.S.A. non esista un welfare, ad esempio, cosa completamente sbagliata, e che negli S.U. ha creato addirittura un nuovo termine, quello di “welfare queen” ossia persone, in genere donne, che hanno scoperto che campicchiare di assistenza pubblica è molto meno faticoso e stressante che cercarsi un lavoro.

    Sono d’accordo con quanto scritto da alcuni recensori: per chi vuole veramente capire gli S.U. trumpiani questo libro è indispensabile e mi spiega il fatto della nomina dell’Autore alla vice-Presidenza, anche se non non condivido che questi fatti siano poco noti: sono notissimi a chi non guarda con lenti ideologiche.

    Sto finendo di leggerlo e mi riservo qualche ulteriore commento dopo una rilettura.

Elegia americana di J.D. Vance (Autore), Roberto Merlini (Traduttore), Ed Garzanti.



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