In Quarta e Quinta Ginnasio e in Prima Liceo ebbi come compagna di classe una ragazza bellissima, dolcissima e timidissima. Alta, capelli e occhi neri da siciliana autentica... peccato che una gamba fosse di cinque centimetri più corta dell’altra a causa della poliomielite contratta da bambina.
Citavo questo episodio ad un caro Amico, ex maresciallo dei
CC, in pensione da molti anni, di poco più anziano di me: “… anche io sono
testimone di un episodio del genere. Alle Elementari avevo come compagno di
banco un bambino con la poliomielite e, quando ho scoperto che era nato lo
stesso giorno, mese e anno non ho potuto fare a meno di sentirmi in colpa.
Perché a lui e non a me? A distanza di decenni e decenni siamo ancora ottimi amici.”
Chi, tra le generazioni che sono venute dopo la mia, ha avuto modo di vedere
una persona la cui vita è stata se non rovinata, perlomeno pesantemente
condizionata dalla poliomielite?
Forse, se i no-vax avessero un figlio sofferente per questo terribile male, che
i vaccini hanno completamente eradicato, cambierebbero qualcuna delle loro
granitiche convinzioni.
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