https://www.corriere.it/cronache/20_luglio_24/piacenza-carabinieri-arrestati-l-arma-azzera-vertici-catena-comando-provinciale-d4f254d4-cdcd-11ea-94a2-f34b487902eb.shtml
NIENTE CEDE DI SCHIANTO
di Mauro Scorzato
NIENTE CEDE DI SCHIANTO
di Mauro Scorzato
«Quando noi sovraccarichiamo uno scaffale, questi inizialmente si incurva, comincia a scricchiolare, le viti si allentano ed emette anche altri segnali. Ma la nostra pigrizia colpevole e un idiota ottimismo ci porta a dire ”questo scaffale ha più di cento anni ed ha sempre sopportato tutto il peso che vi è stato caricato. Perché dovrebbe cedere proprio ora?”
Continuiamo così a sovraccaricarlo, infischiandocene di segnali che tutto sommato sembra che non ci riguardino. Poi, improvvisamente, uno schianto e lo scaffale ci lascia con tutto il suo contenuto. Lo stesso è per l’Arma dei Carabinieri. Dopo le ultime prodezze di una stazione piacentina tutti si sperticano nel dire : “poche mele marce…..” “l’Arma rimane integra e non cambia: va avanti da secoli….”
Senza pensare che una istituzione che va avanti da secoli, ha necessariamente nel suo organismo gli anticorpi per neutralizzare persone come quelle di cui stiamo leggendo sui giornali. Quando però questi anticorpi non riescono a neutralizzare questi cancri, ciò sta a significare che l’organismo è debilitato. Incapace a reagire alle infezioni che provengono dal suo interno per via dello stato di prostrazione di cui è vittima.
Certo a noi fa comodo non vedere, non ascoltare gli scricchiolii che provengono da uno scaffale per troppo tempo trascurato nelle sue necessità essenziali. Come una macchina di lusso posta nelle mani di una signora benestante, non deve presentare graffi sulla carrozzeria. Appena ne compare uno si chiama il carrozziere che in mezz’ora ce lo toglie, così come non deve avere macchie sulla tappezzeria.
Ma sono anni che l'auto non fa un tagliando come si deve. L’olio è nero e non lubrifica, i filtri sono intasati e non filtrano; nel filtro del carburante compare acqua che rischia di entrare nei cilindri e di distruggere il motore; soprattutto per l’abitudine a fare carburante in distributori male in arnese.
La metafora, che apparirà oscura a chiunque non sia nell’ambiente, si riferisce al sistema di reclutamento, dove l’ambizione a far parte dell’Arma ha fatto fiorire una pletora di “scuole” e commerci di materiale “didattico” per superare i concorsi; ha generato un traffico di influenze, dal parroco che richiede prestazioni eterodosse per dare informazioni sulla moralità dell’individuo al sindaco che millanta influenze.
Purtroppo, per fare un tipo di manutenzione approfondita bisogna fare una cosa impensabile: fermare la macchina e metterla su un ponte, esaminarla nel dettaglio e cambiare i pezzi usurati. Nel frattempo, la signora della buona società dovrà circolare con l’utilitaria. Lascio al lettore dedurre chi sia, fra le forze dell’Ordine, l’utilitaria.
Il rischio non è, come qualcuno potrebbe pensare, quello di ritrovarci con altri episodi come quello della stazione di Piacenza Levante. I numeri da tenere presente sono altri.
L’anno scorso ci sono stati 70 suicidi tra le forze dell’ordine, in maggioranza carabinieri; quando già nel 2017 il Comando Generale dell’Arma, interessato dalla Autorità politica a far cessare quello che a tutt’oggi viene chiamato nell’ambiente “la strage silenziosa” si disse incapace a porre un freno.
Ulteriori indagini portarono sia nel 2018 che nel 2019 al ritiro della pistola d’ordinanza a circa 10.000 carabinieri per motivi psichiatrici. Un vice Comandante generale dell’Arma motivò questi dati con una presunta maggiore fragilità delle nuove generazioni -e forse non ha tutti i torti- ma comunque dobbiamo tener presente la situazione.
Infatti, proprio da queste pagine sono intervenuto a difesa di un ex ufficiale che, esasperato dalla situazione, si era lasciato andare a commenti al di sopra delle righe sul comportamento delle autorità politiche. Un altro carabiniere, ex alto ufficiale, si è messo a capo di un improbabile movimento politico….
No, decisamente qualcosa non va e ve ne renderete conto la prossima volta che vi fermeranno ad un posto di servizio se guarderete negli occhi il capo pattuglia, che probabilmente avrà più di cinquant’anni,: vi leggerete forse una incredibile stanchezza, che si ripercuoterà nei capelli lunghi e nelle scarpe sporche. E pensate a cosa potrebbe succedere se cedesse di schianto »
Mauro Scorzato
Colonnello dell'Esercito in pensione.
Mi permetto di aggiungere un mio commento all'articolo del Colonnello Scorzato.
Provengo da una famiglia piemontese che ha dato diversi ufficiali all'Esercito e all'Arma, il fratello di mio Nonno fu il braccio destro di un famoso Prefetto.
Certamente capisco come il marciume della c.d. "società civile" odierna e nella fattispecie della Scuola non aiuti il reclutamento del personale dotato delle necessarie capacità morali ma, se non vado errando, sino a qualche decennio fa il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri era tradizionalmente sempre un Generale dell'Esercito, il quale conosceva evidentemente il funzionamento dell'Arma ma, non avendone mai fatto parte, poteva avere per così dire una visione "esterna" e quindi meno condizionata da "amicizie pregresse" etc.
Ovviamente nulla da dire sulle singole persone, ma i risultati di questo cambiamento non mi sembrano eclatanti.
Inoltre il "benaltrismo" ha colpito anche l'Arma, direi.
Il berretto è parte integrante della divisa, ma è ormai diventato rarissimo vedere un carabiniere che lo indossa.
E, come sempre, al non rispetto della forma si associa, prima o poi, il non rispetto della sostanza, esattamente come è successo nella Scuola.
Aggiungerei che probabilmente separare l'Arma dall'Esercito non è stata una buona idea. Quanto al reclutamento ricordo che una volta l'essere figlio di carabiniere comportava titolo di merito. Oggi se ne possono capire nuovamente e meglio le ragioni, tutt'altro che "ereditarie" quanto piuttosto d'ambiente educativo e di apprendimento indiretto da parte del futuro carabiniere.
RispondiEliminaCertamente. Una delle tante cose per cui "ammodernamento" è sinonimo di "peggioramento".
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