Giornate tristi per l'Arma e da dimenticare, però...
La regina Elisabetta IIa d’Inghilterra venne per la penultima
volta in Italia nell’ottobre 2000.
Grande appassionata ed esperta di equitazione, tanto che, alla
ormai sua non giovanissima età, non rinuncia alla sua quotidiana passeggiata a
cavallo, pare abbia chiesto al suo staff di informare il Presidente della Repubblica
circa il suo “desiderio” di assistere al Carosello storico del Gruppo Squadroni
del Reggimento Carabinieri a cavallo.
Naturalmente ad una Regina non si può rispondere di no, e il
Presidente di allora, Carlo Azeglio Ciampi, non solo acconsentì, ma fece
partecipare al Carosello anche sei Corazzieri in altissima uniforme.
Ebbi il piacere di assistere alla televisione all’evento che si svolse sotto
una pioggia battente che, immagino, ne aumentò moltissimo la difficoltà di
esecuzione.
Avendo trascorso diverso tempo in Gran Bretagna ho avuto più
volte modo di osservare la regina Elisabetta alla TV: ebbene, mai, ripeto, mai,
ho visto il suo sguardo, spesso inquadrato dalle telecamere della TV italiana,
così attento, interessato ed entusiasta. Neppure per un istante i suoi occhi si
staccarono da Piazza di Siena.
Quando poi, nel corso dell’esecuzione, i Carabinieri
smontarono facendo sdraiare il cavallo per terra, cosa che mio Suocero, veterinario
condotto in una regione dove i cavalli abbondano e con una guerra d’Albania in
un reparto montato alle spalle, mi spiegò essere una cosa di estrema
difficoltà, gli occhi della Regina si sgranarono e l’espressione raggiunse
quasi l’estasi. La stretta di mano concessa dalla regina al Comandante
inzaccherato dal fango non fu certamente un atto formale.
Veramente, in
quel momento, mi sono sentito orgoglioso di essere Italiano.
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