L'Italia era forse l'unico Paese al mondo dove una Scuola
pubblica, praticamente gratuita se si escludono i costi di libri, trasporti
etc., sostenuti direttamente dalle famiglie, impartiva una istruzione di
qualità tale da permettere un inserimento nel mondo del lavoro ai più alti
livelli.
Oggi invece il mantra ultra-liberista, direttamente
importato dalle Scuole anglosassoni e fatto proprio dall’Unione Europea è:
“Beh, Caro Genitore, da una scuola “gratuita” non ti aspetterai mica che tuo figlio riceva anche un’istruzione: ringrazia anzi che viene tenuto a bada per tot ore la giorno e che così non va a rubare motorini o a spacciare. Se vuoi che tuo figlio riceva “anche” un’istruzione che gli dia poi la possibilità di accesso a Università prestigiose, quelle dove le grandi Aziende scelgono i dipendenti ancora prima che gli Studenti finiscano i corsi, iscrivilo ad una scuola privata. Certo, la Scuola privata non è gratuita...”
“I bottegai pakistani si tolgono il pane dalla bocca pur di
mandare i loro figli nelle “migliori” scuole private...” mi diceva il mio
carissimo amico Clive K-S. che stava a Leicester, Midlands, U.K.
Naturalmente, perché questo accada, il primo passo é
consistito nel distruggere la Scuola pubblica italiana, un edificio talmente
solido per cui sono occorsi cinquant’anni per tentare di demolirla. Grazie ai
nostri Padri Costituenti ancora qualcosa, molto molto poco, resiste, ma il
crollo definitivo delle macerie rimaste è sicuro, è solo questione di tempo,
date le sinergie in atto tra tutte le forze politiche e la volontà dell’U.E.
Per chi vuole saperne di più:
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