domenica 7 giugno 2020

Le macerie della Scuola pubblica italiana


L'Italia era forse l'unico Paese al mondo dove una Scuola pubblica, praticamente gratuita se si escludono i costi di libri, trasporti etc., sostenuti direttamente dalle famiglie, impartiva una istruzione di qualità tale da permettere un inserimento nel mondo del lavoro ai più alti livelli.

Oggi invece il mantra ultra-liberista, direttamente importato dalle Scuole anglosassoni e fatto proprio dall’Unione Europea è:

“Beh, Caro Genitore, da una scuola “gratuita” non ti aspetterai mica che tuo figlio riceva anche un’istruzione: ringrazia anzi che viene tenuto a bada per tot ore la giorno e che così non va a rubare motorini o a spacciare. Se vuoi che tuo figlio riceva “anche” un’istruzione che gli dia poi la possibilità di accesso a Università prestigiose, quelle dove le grandi Aziende scelgono i dipendenti ancora prima che gli Studenti finiscano i corsi, iscrivilo ad una scuola privata. Certo, la Scuola privata non è gratuita...”
“I bottegai pakistani si tolgono il pane dalla bocca pur di mandare i loro figli nelle “migliori” scuole private...” mi diceva il mio carissimo amico Clive K-S. che stava a Leicester, Midlands, U.K.

Naturalmente, perché questo accada, il primo passo é consistito nel distruggere la Scuola pubblica italiana, un edificio talmente solido per cui sono occorsi cinquant’anni per tentare di demolirla. Grazie ai nostri Padri Costituenti ancora qualcosa, molto molto poco, resiste, ma il crollo definitivo delle macerie rimaste è sicuro, è solo questione di tempo, date le sinergie in atto tra tutte le forze politiche e la volontà dell’U.E.
Per chi vuole saperne di più:


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