sabato 9 maggio 2020

Come il Lusitania: l’affondamento della c.d. Unione Europea


La seconda guerra mondiale inziò esattamente dove finì la prima, vale a dire con i britannici che cercavano di affamare i tedeschi bloccando con la loro flotta gli accessi del Canale della Manica e del Mare del Nord, e con i tedeschi che cercavano di affamare i britannici affondando con i sommergibili le navi che rifornivano la Gran Bretagna. 

“Non ebbi mai alcun dubbio sul fatto che alla fine avremmo vinto” afferma Sir Winston Churchill nelle sue memorie “tranne che per un fatto: la minaccia rappresentata dei sottomarini tedeschi.”

Per la Gran Bretagna era dunque assolutamente vitale combattere nella maniera più efficiente quella che lo stesso Winston Churchill definì la “Battaglia dell’Atlantico” e che fu la più lunga battaglia della IIa G.M. perché, anche se gli Alleati poterono considerarla vinta già nel maggio del 1943, quando vennero affondati in un solo mese oltre quaranta sommergibili tedeschi, durò praticamente dal primo giorno di guerra sino all’ultimo.

Fu essenzialmente una guerra tecnologica, dove la superiorità alleata in fatto di uomini e mezzi divenne presto schiacciante, in particolare in due campi: la guerra elettronica, che permise di ottenere radar particolarmente efficienti e di dimensioni e peso tali da poter essere installati su bombardieri quadrimotori a lungo raggio e la decrittazione dei codici cifrati tedeschi ad opera di un gruppo di matematici e scienziati che lavorò con la massima segretezza a Bletchley Park, una dimora di campagna nei dintorni di Londra.

Facendola breve, con l’apporto fondamentale di uno dei massimi matematici di tutti i tempi, Alan Turing, i britannici riuscirono nell’impresa di decrittare i codici tedeschi, che venivano criptati con una particolare macchina cifrante, la macchina “Enigma”.

Ma, una volta riusciti a decrittare i codici tedeschi, c’era un altro problema ancora più importante, vale a dire come tenere le Forze Armate germaniche all’insaputa di questo fatto.

Quindi, parallelamente alla decrittazione dei messaggi cifrati, ebbe un considerevole sviluppo una branca della matematica applicata a cui i britannici avevano già lavorato per l’ottimizzazione della catena radar che salvò la Gran Bretagna dall’invasione, vale a dire la “Ricerca operativa”.

Da wiki, per semplicità:
“La ricerca operativa (nota anche come teoria delle decisioni, scienza della gestione o, in inglese, operations research ("Operational Research" in Europa) e indicata con le sigle RO o OR) è la branca della matematica applicata in cui problemi decisionali complessi vengono analizzati e risolti mediante modelli matematici e metodi quantitativi avanzati (ottimizzazione, simulazione, ecc.) come supporto alle decisioni stesse. La ricerca operativa riveste un ruolo importante nelle attività decisionali perché permette di operare le scelte migliori per raggiungere un determinato obiettivo rispettando vincoli che sono imposti dall'esterno e non sono sotto il controllo di chi deve compiere le decisioni.”

In breve i britannici, studiando in maniera analitica una determinata situazione in uno scacchiere operativo e operando tutta una serie di simulazioni, del tipo what-if, decidevano se e come intervenire, avendo come obbiettivo non solo il contrastare le operazioni belliche germaniche, ma facendolo anche in maniera che il contrasto apparisse ai tedeschi del tutto connaturato con le normali operazioni belliche.

Questo comportava anche, abbastanza spesso, la dolorosa decisione di sacrificare vite umane, non intervenendo in situazioni nelle quali si sarebbero potute contrastare le forze germaniche, perché perfettamente a conoscenza delle loro intenzioni, pur di non scoprire il fatto che gli Alleati erano in grado di decrittare i codici.

A un certo punto il Großadmiral Dönitz, Befehlshaber der U-Boote, qualche dubbio lo ebbe e nominò un’apposita commissione, che ribadì, teutonicamente, l’assoluta sicurezza della macchina cifrante “Enigma”: l’Ammiraglio Dönitz era senza dubbio una persona intelligente, ma era anche un tedesco, per cui accettò le conclusioni della commissione. “Per sicurezza” venne aggiunto un ulteriore “rotore” alla macchina cifrante, che bloccò per qualche mese le decrittazioni alleate, dopodiché tutto tornò come prima.

Dopo questa lunghissima premessa vengo al dunque.

Quando a qualcuno venne in mente l’adozione dell’euro, vennero fatte le simulazioni in grado di prevedere, con una qualche ragionevole previsone, che cosa sarebbe accaduto?

Qualcuno ha pensato “se facciamo questo succedera questo, se facciamo quest’altro succederà quest’altro?”

I c.d. “economisti” che si basano sulla formulazione di elucubrate teorie matematiche fondate su basi fragilissime (Mercato perfetto... seeeee), e che spesso non tengono in considerazione fattori aleatori o comunque connessi alla irrazionalità del comportamento umano, o comunque imprevedibili “condizioni al contorno” mutevoli nel tempo, nel caso dell’euro, cosa hanno fatto?

Quali cantonate hanno preso, visto che, con l’euro, alcune Nazioni si sono, forse ingiustamente, avvantaggiate e altre, forse non del tutto giustamente, impoverite, anziché progredire tutte verso un benessere comune?

Come mai molti con la testa sulle spalle, esattamente come Cassandra, a cui il dio Apollo aveva dato il dono della divinazione ma, per punirla del fatto che dopo il dono non si era come promesso sottomessa alle sue brame, per cui il dio la punì facendo in modo che le sue profezie del tutto vere non venissero mai credute, avevano previsto esattamente, sin nei più minuti dettagli, cosa sarebbe successo?
Come Margaret Thatcher, ad esempio.

Mi sembra che per l’euro si sia avuto un nefasto mix di idealisti, personaggi sempre pericolosissimi, come dice Vasilij Grossman in “Vita e destino”, poco avvezzi a toccare con mano la realtà, cavalcati da squali che, come diceva un famoso Comico genovese (no, non quello: si chiamava Gilberto Govi) dall’euro hanno avuto “la loro cunveniensa”.

E si che solo pochissimo tempo prima si era avuto lo SME, che come noto era andato subito “ a scatafascio”, come si dice a Napoli.

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

1 commento:

  1. Ulteriore considerazione.
    Sempre più l'euro appare come uno dei tentativi velleitari che la Storia ci mostra e, come tutti i tentativi velleitari, vedi il Comunismo, è destinato ad una brutta fine.
    C'era già il M.E.C., Mercato Comune Europeo,non bastava già quello, senza dover mettere assieme Nazioni e Popoli per i quali esiste o solo il Bianco o solo il Nero, e Nazioni e Popoli per il quali il Bianco e il Nero non esistono, perché esistono solo infinite sfumature di Grigio?

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