La seconda
guerra mondiale inziò esattamente dove finì la prima, vale a dire con i britannici
che cercavano di affamare i tedeschi bloccando con la loro flotta gli accessi
del Canale della Manica e del Mare del Nord, e con i tedeschi che cercavano di
affamare i britannici affondando con i sommergibili le navi che rifornivano la Gran Bretagna.
“Non ebbi mai alcun dubbio sul fatto che
alla fine avremmo vinto” afferma Sir Winston Churchill nelle sue memorie “tranne che per un fatto: la minaccia
rappresentata dei sottomarini tedeschi.”
Per la Gran
Bretagna era dunque assolutamente vitale combattere nella maniera più efficiente
quella che lo stesso Winston Churchill definì la “Battaglia dell’Atlantico” e che
fu la più lunga battaglia della IIa G.M. perché, anche se gli Alleati poterono
considerarla vinta già nel maggio del 1943, quando vennero affondati in un solo
mese oltre quaranta sommergibili tedeschi, durò praticamente dal primo giorno
di guerra sino all’ultimo.
Fu
essenzialmente una guerra tecnologica, dove la superiorità alleata in fatto di
uomini e mezzi divenne presto schiacciante, in particolare in due campi: la
guerra elettronica, che permise di ottenere radar particolarmente efficienti e
di dimensioni e peso tali da poter essere installati su bombardieri quadrimotori
a lungo raggio e la decrittazione dei codici cifrati tedeschi ad opera di un
gruppo di matematici e scienziati che lavorò con la massima segretezza a Bletchley
Park, una dimora di campagna nei dintorni di Londra.
Facendola
breve, con l’apporto fondamentale di uno dei massimi matematici di tutti i
tempi, Alan Turing, i britannici riuscirono nell’impresa di decrittare i codici
tedeschi, che venivano criptati con una particolare macchina cifrante, la
macchina “Enigma”.
Ma, una volta
riusciti a decrittare i codici tedeschi, c’era un altro problema ancora più
importante, vale a dire come tenere le Forze Armate germaniche all’insaputa di
questo fatto.
Quindi,
parallelamente alla decrittazione dei messaggi cifrati, ebbe un considerevole
sviluppo una branca della matematica applicata a cui i britannici avevano già
lavorato per l’ottimizzazione della catena radar che salvò la Gran Bretagna
dall’invasione, vale a dire la “Ricerca operativa”.
Da wiki, per
semplicità:
“La ricerca operativa (nota anche come
teoria delle decisioni, scienza della gestione o, in inglese, operations
research ("Operational Research" in Europa) e indicata con le sigle
RO o OR) è la branca della matematica applicata in cui problemi decisionali complessi
vengono analizzati e risolti mediante modelli matematici e metodi quantitativi
avanzati (ottimizzazione, simulazione, ecc.) come supporto alle decisioni
stesse. La ricerca operativa riveste un ruolo importante nelle attività
decisionali perché permette di operare le scelte migliori per raggiungere un
determinato obiettivo rispettando vincoli che sono imposti dall'esterno e non
sono sotto il controllo di chi deve compiere le decisioni.”
In breve i
britannici, studiando in maniera analitica una determinata situazione in uno
scacchiere operativo e operando tutta una serie di simulazioni, del tipo what-if, decidevano se e come
intervenire, avendo come obbiettivo non solo il contrastare le operazioni
belliche germaniche, ma facendolo anche in maniera che il contrasto apparisse ai
tedeschi del tutto connaturato con le normali operazioni belliche.
Questo
comportava anche, abbastanza spesso, la dolorosa decisione di sacrificare vite
umane, non intervenendo in situazioni nelle quali si sarebbero potute
contrastare le forze germaniche, perché perfettamente a conoscenza delle loro
intenzioni, pur di non scoprire il fatto che gli Alleati erano in grado di
decrittare i codici.
A un certo
punto il Großadmiral Dönitz, Befehlshaber der U-Boote, qualche dubbio
lo ebbe e nominò un’apposita commissione, che ribadì, teutonicamente, l’assoluta
sicurezza della macchina cifrante “Enigma”: l’Ammiraglio Dönitz era senza
dubbio una persona intelligente, ma era anche un tedesco, per cui accettò le
conclusioni della commissione. “Per sicurezza” venne aggiunto un ulteriore “rotore”
alla macchina cifrante, che bloccò per qualche mese le decrittazioni alleate,
dopodiché tutto tornò come prima.
Dopo questa
lunghissima premessa vengo al dunque.
Quando a
qualcuno venne in mente l’adozione dell’euro, vennero fatte le simulazioni in
grado di prevedere, con una qualche ragionevole previsone, che cosa sarebbe
accaduto?
Qualcuno ha
pensato “se facciamo questo succedera
questo, se facciamo quest’altro succederà quest’altro?”
I c.d. “economisti”
che si basano sulla formulazione di elucubrate teorie matematiche fondate su
basi fragilissime (Mercato perfetto...
seeeee), e che spesso non tengono in considerazione fattori aleatori o comunque
connessi alla irrazionalità del comportamento umano, o comunque imprevedibili “condizioni
al contorno” mutevoli nel tempo, nel caso dell’euro, cosa hanno fatto?
Quali
cantonate hanno preso, visto che, con l’euro, alcune Nazioni si sono, forse
ingiustamente, avvantaggiate e altre, forse non del tutto giustamente, impoverite,
anziché progredire tutte verso un benessere comune?
Come mai
molti con la testa sulle spalle, esattamente come Cassandra, a cui il dio
Apollo aveva dato il dono della divinazione ma, per punirla del fatto che dopo
il dono non si era come promesso sottomessa alle sue brame, per cui il dio la
punì facendo in modo che le sue profezie del tutto vere non venissero mai
credute, avevano previsto esattamente, sin nei più minuti dettagli, cosa
sarebbe successo?
Come Margaret
Thatcher, ad esempio.
Mi sembra che
per l’euro si sia avuto un nefasto mix di idealisti, personaggi sempre
pericolosissimi, come dice Vasilij Grossman in “Vita e destino”, poco avvezzi a
toccare con mano la realtà, cavalcati da squali che, come diceva un famoso Comico
genovese (no, non quello: si chiamava Gilberto Govi) dall’euro hanno avuto “la
loro cunveniensa”.
E si che solo
pochissimo tempo prima si era avuto lo SME, che come noto era andato subito “ a scatafascio”, come si dice a Napoli.
Errare humanum est, perseverare autem
diabolicum.
Ulteriore considerazione.
RispondiEliminaSempre più l'euro appare come uno dei tentativi velleitari che la Storia ci mostra e, come tutti i tentativi velleitari, vedi il Comunismo, è destinato ad una brutta fine.
C'era già il M.E.C., Mercato Comune Europeo,non bastava già quello, senza dover mettere assieme Nazioni e Popoli per i quali esiste o solo il Bianco o solo il Nero, e Nazioni e Popoli per il quali il Bianco e il Nero non esistono, perché esistono solo infinite sfumature di Grigio?