domenica 10 maggio 2020

Atavici difetti


Con un mio caro Amico avevamo spesso interessanti discussioni.
Era molto più grande di me, aveva l’età di mio Padre, una notevolissima esperienza della vita e soffriva di una grave malattia, che progressivamente gli calcificava le articolazioni della colonna vertebrale e delle anche, talvolta con dolori lancinanti. Nella sfortuna della malattia, fortunatamente per lui era di famiglia benestante e questo gli permetteva di vivere di rendita senza lavorare.
Una volta avemmo proprio una discussione su quale fosse il più grave difetto dei Sardi.
Lui sosteneva l’invidia, io invece la pigrizia.
La discussione andò avanti per un po’ , dopodiché mi disse:
“Ma sai che hai ragione? Adesso che ricordo una volta un cretino mi mandò a dire che invidiava la mia situazione di malato e l’avrebbe cambiata volentieri la sua di sano, perché secondo lui io posso vivere senza lavorare e stare tutto il giorno senza far nulla.”

Una volta un suo amico d’infanzia chiese a mio Padre una consulenza.
Andammo in un suo cantiere e ci fermammo a mangiare alla mensa degli operai.
Il gestore della mensa, che era in appalto, serviva ai tavoli zoppicando vistosamente e l’Amico di mio Padre gli chiese cosa fosse successo.
“Sono stato operato al ginocchio, ma non posso fermarmi perché se mi fermo io si ferma anche la mensa. Ma sa cosa mi ha detto un operaio ieri?”
“No, che cosa?”
“Itta chi ddu tenemmu deu cussu ginogu...”
(lett. magari avessi io quel ginocchio...)
Cioè, meglio essere infortunati che lavorare.
In sintesi il più grave difetto è l'invidia per chi si può permettere di essere pigro.
Sarà redimibile il Sud?

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