Nella primavera del 1994, poche
settimane dopo l’approvazione della c.d. Legge Merloni (legge n. 109 dell'11 febbraio 1994 "Legge
quadro in materia di lavori pubblici"), dopo aver effettuato qualche
operazione in banca, un’agenzia esattamente di fronte al locale Palazzo di
Giustizia, mi recai nel bar a fianco per
prendere un caffè. Mi ritrovo con due Colleghi, uno Libero Professionista e
l’altro a capo dell’Ufficio Tecnico di un importante Centro dell’hinterland:
dopo i convenevoli di rito e sorbito il caffè si inizia a parlare di questa
legge per noi fondamentale da pochi giorni pubblicata sulla G.U.
Seguendo il mio sanguigno
temperamento inizio a sciacquarmi la bocca illustrando minutamente ai Colleghi
tutti gli articoli che in quella legge avrebbero favorito l’instaurazione di
cordate tangentizie nelle Amministrazioni Locali.
Davo le spalle all’ingresso del
bar, il Collega Libero Professionista stava in mezzo di fronte al banco e il
Capo dell’Ufficio Tecnico di fronte a me guardava la porta.
Vedo che, mentre parlo, il
Collega X Libero Professionista a stento riesce a contenere le risate: al
contrario il Collega Y Capo dell’Ufficio Tecnico man mano che parlo sbianca.
Continuo a parlare, il Collega X
fa visibili sforzi per contenere le risate, il Collega Y ha il colore di un
cencio lavato.
Finisco il mio comizio e, con
aria un po’ risentita, domando a X: “Non
sei d’accordo? Pensi che stia dicendo ca@@te?” “Ma no......” mi fa lui “ma sai chi avevi dietro, era tutt’orecchi
e non si è perso una sola parola di quanto hai detto?” “No.” “Il Sostituto ABC......
( molto in voga in città in quegli anni di “Mani pulite”....)
La Merloni è stata sostituita da
altre leggi, sempre inefficienti dal punto di vista del contenimento di certi
fenomeni.
E poi ci si lamenta della corruzione?
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