giovedì 3 luglio 2014

Keynes

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I governi italiani che si sono succeduto dagli anni '60, cioè dal centrosinistra in poi, ad oggi non volevano i soldi per investimenti: oggi avremmo strade, ponti, scuole degne di questo nome. Li volevano invece per pagare stipendi per creare una classe burocratica che: A) fosse riconoscente ai politici per l'assunzione B) moltiplicasse all'infinito i passaggi delle "pratiche" in maniera da controllare i gangli vitali dell’economia, trasformando l’Italia in un immenso “Gioco dell’Oca”. “Ma come, non ha presentato il modello 27bis/3, in bollo, corredato dal modello 34 ter, Allegato 6? Malissimo, la pratica torna alla casella zero, dovrà ripercorre tutto l’iter.........”
Naturalmente a meno che il richiedente non fosse catalogabile tra gli “Amici degli Amici”, perché in questo caso si applica la massima ben nota allo Stato Borbonico: “Agli Amici tutto, ai Nemici la Legge”.
La mia memoria non è più quella di una volta: non ricordo chi disse, negli anni ’60, questa frase: “ I politici italiani non permetteranno mai a un industriale di prendere un aereo per New York con una valigia piena di campioni di merce, anziché un aereo per Roma con una valigia piena di suppliche....”
Per non parlare poi dell’opzione C) la più perversa.
Una volta (anni ’50-60) le imprese pagavano meno tasse, i margini erano più alti per cui potevano, ad esempio, avere un po’ di mano d’opera in più e potevano assicurare in questo modo, in maniera diretta, una “qualche specie” di welfare. A partire dai primi anni ’70, con la prima riforma della fiscalità, lo Stato si fa consegnare una immane quantità di denaro, che poi “ridistribuisce” sotto la nobile copertura della “giustizia sociale”. Il denaro effettua quindi una triangolazione durante la quale è facilissimo che una certa parte rimanga attaccata alle mani di chi lo gestisce, sia in maniera illegale ( troppi esempi per essere nominati) sia in maniera del tutto legale: quanto spendono in “viaggi” i Senatori, i Deputati, gli Assessori regionali, provinciali, comunali, che neppure Phileas Fogg ed il suo cameriere francese Passepartout? Ahh, certo si, oggi non ci si fa accompagnare dal cameriere ma dal “Compagno/a”.....

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