Un Amico carrozziere mi raccontò che, negli anni ’50, il padre lavorava in una città del Nord Italia in una carrozzeria che aveva in appalto la produzione dei lamierati di un’auto prodotta da una nota Azienda del settore. L’auto era, secondo gli standard di allora, quasi la top di gamma della Ditta.
“Quando avevano un certo numero di pezzi pronti” mi diceva, “arrivava l’ingegnere collaudatore, che portava con sé due semplici attrezzi:una punta da trapano da 4 millimetri e una da 5. I pezzi venivano montati su una sagoma fornita dalla Ditta e l’ingegnere passava sulle giunzioni dei lamierati il codolo della punta da 4, che doveva scorrere dappetrutto senza intoppi, e poi la punta da 5, che non doveva in nessun punto penetrare nelle giunzioni. Dopodiché i pezzi venivano punzonati e trasportati in fabbrica.”
Ieri, mentre aspettavo che venissero a prendermi, osservavo questa costosa auto, parcheggiata in doppia fila. Se la qualità complessiva di quest’auto, nata per “salvare il Pianeta dal camiamento climatico”, è pari a quella dei lamierati che la compongono, c’è veramente da stare freschi.
Di certo questi lamierati dozzinali non avrebbero mai passato il collaudo dell’ingegnere della “Nota Casa”. Quella di allora, ovviamente.
Le auto hanno fatto passi da gigante da allora in termini di affidabilità, sicurezza, confort, abitabilità: ma che ci vogliano costringere quasi con la forza a pagare 100 quello che vale 20 sfruttando accorte campagne pubblicitarie a livello mondiale beh, no, questo è veramente troppo….
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