Una quarantina di anni fa, da giovanissimo ingegnere, mi trovai a collaborare all’interno di un bellissimo progetto, questo:
che purtroppo poi non ebbe seguito commerciale. Troppo avanzato per una città come la mia.
Per alcune parti strutturali degli edifici la Società committente si rivolse ad un famoso ingegnere strutturale canadese, l’Ing. Bogue B. Babicki, che aveva già calcolato le strutture di edifici simili a Vancouver.
Io avevo fatto tutta l’università utilizzando come sistema di unità di misura il c.d. “Sistema pratico”, o ”Sistema degli ingegneri” che veniva usato, dagli ingegneri appunto, perché era … pratico.
Naturalmente il “sistema
pratico” era stato da pochissimo sostitituito dal “Sistema SI”, imposto dalla Comunità Europea, e apoteosi
della impraticità.
Il prof. Babicki si rese
immediatamente conto che io “traducevo” mentalmente i numeri del “sistema SI”nei
numeri del “sistema pratico”, così come io mi resi conto che il prof. Babicki
traduceva i medesimi numeri in unità del “Sistema Imperiale”.
Tutti e due ci mettemmo a ridere e commentammo: “ma non sarebbe stato meglio se
ognuno si fosse tenuto il proprio sistema, senza l’imposizione dall’alto di un
sistema assolutamente cervellotico?”
Sfido infatti chiunque a dire al proprio verduraio: “Mi dia 20 newton di pere, per cortesia.” con la relativa risposta “..ci sono due newton in più, lasciamo?”
No, ci sarà sempre il funzionario europeo che dovrà stabilire l’esatta curvatura del cetriolo.
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