mercoledì 3 febbraio 2021

La vendetta barbaricina

 

 

La vendetta è un piatto che si gusta freddo.
Proverbio sardo.

“1) L'offesa deve essere vendicata. Non è uomo d'onore chi si sottrae al dovere della vendetta, salvo nel caso che, avendo dato con il complesso della sua vita prova della propria virilità, vi rinunci per un superiore motivo morale.

2) La legge della vendetta obbliga tutti coloro che ad un qualsivoglia titolo vivono ed operano nell'ambito della comunità.

3) Titolare del dovere della vendetta è il soggetto offeso, come singolo o come gruppo, a seconda che l'offesa è stata intenzionalmente recata ad un singolo individuo in quanto tale o al gruppo sociale, nel suo complesso organico, sia immediatamente sia mediatamente.”

“Nella pratica della vendetta, entro i limiti della graduazione progressiva, nessuna offesa esclude il ricorso al peggio sino al sangue. Parimenti nessuna offesa esclude la possibilità di una composizione pacifica, allorché il comportamento complessivo del responsabile renda ciò possibile.”

Antonio Pigliaru ( Orune, 17 agosto 1922 – Sassari, 27 marzo 1969) – La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico.  Milano, Giuffrè, 1959.

Chi affossò nel famoso referendum la c.d. “riforma costituzionale” voluta da.....?
Ma in politica la pratica della vendetta è assolutamente cogente, non ci si può sottrarre, ed è praticata esattamente come nel libro sopra citato.

"Qualcuno"  ha creato le condizioni perché il suo nemico (composto tutto da veri "fresconi") passasse per il giusto sentiero nel bosco, dopodiché non ha fatto altro che appostarsi dietro un muretto a secco. Al momento giusto ha tirato il grilletto: due colpi a pallettoni doppio zero sono stati sufficienti.

 

Nessun commento:

Posta un commento