"We should take comfort that while we may
have more still to endure, better days will return: we will be with our friends
again; we will be with our families again; we will meet again."
Dal discorso alla Nazione della
regina Elisabetta II.
Mai dà spiegazioni e mai si lamenta.
Dal motto
dei Windsor.
In G.B. la Regina non ha nessun potere reale, ma ha il
diritto/dovere di essere informata su tutto quello che succede nel Regno direttamente
dal P.M.
La regina Vittoria teneva il P.M. Benjamin Disraeli a colloquio
per ore ore e Disraeli, che era un fortissimo fumatore, una volta chiese
imprudentemente:
“Alla vostra Maestà
dispiace se fumo?”
“Veramente non saprei”
la risposta della regina Vittoria ”nessuno
ha mai fumato in mia presenza.”
Quando stava per scoppiare la guerra delle Falkland la
regina Elisabetta fece convocare la P.M Margaret Thatcher per essere informata,
utilizzando naturalmente la formula di cortesia” …at her convenience” usata nella Royal Navy.
“The P.M. is very busy
at the moment, verrà dalla Regina appena possibile.” la risposta.
“La Regina desidera che il Primo Ministro si presenti a Buckingam Palace immediatamente.” la controreplica.
“La Regina desidera che il Primo Ministro si presenti a Buckingam Palace immediatamente.” la controreplica.
Ovviamente la Thatcher fece cadere per terra la tazza di the
che stava sorbendo e le pinzette con la zolletta di zucchero che aveva in mano
e si precipitò a Buckingam Palace…. dove venne fatta aspettare per un’ora in un
grazioso salottino dove erano state tolte tutte le sedie e tutti i divani.
Molti anni fa, anni ’70, conobbi uno strano Inglese e non
sto qui ad elencare le sue stranezze. Diceva di essere vegetariano e di
attenersi strettamente ad una dieta severissima, cosa che immagino gli fosse
imposta dal fatto che viveva del sussidio di disoccupazione, non volendosi
mettere a lavorare per non essere costretto a versare alla ex-moglie divorziata
la metà dello stipendio: però, quando lo invitavamo a pranzo o a cena, si
faceva fuori tutto quello che veniva messo in tavola o nei bicchieri. Se poi vedeva
una bottiglia di whisky, che mio Padre, reduce da mesi di integralismo islamico,
comprava liberalmente nel vicino Sainsbury’s, dove veniva servito dal Direttore
in persona, vederne il fondo era cosa certa.
Come molti inglesi “strani” era repubblicano: “…beh, si, io sono repubblicano” ebbe a dirmi una volta “ma vorrei un Presidente della Repubblica che fosse proprio come la regina Elisabetta…”
Ma vaaaaaaaaaaaaa……
Una volta venni invitato a Chatham, Kent, in un Club dei
Royal Marines. Nell’Arsenale di Chatam venne impostata e varata la HMS Victory,
non so se mi spiego... Cena ovviamente molto formale, molti avevano la giacca
rossa dell’uniforme da sera. Venni avvertito che sarebbe stato fatto un
brindisi in onore degli ospiti, e che avrei dovuto rispondere: la cosa mi mise
un po’ in apprensione, ma in certe circostanze la memoria è come un bulldozer e,
scava e scava, mi rivenne in mente una frase di una versione di latino fatta al
Ginnasio e tratta dal “De bello gallico”:
“Ex his omnibus longe sunt humanissimi qui Cantium incolunt, quae regio est maritima omnis, neque multum a Gallica differunt consuetudine.” Il discorso ebbe fortunatamente successo.
“Ex his omnibus longe sunt humanissimi qui Cantium incolunt, quae regio est maritima omnis, neque multum a Gallica differunt consuetudine.” Il discorso ebbe fortunatamente successo.
Alla fine della cena, i convitati si alzarono in piedi e
venne cantato “God save the Queen”: ovviamente
il sottoscritto si adeguò.
Mentre la bottiglia di Porto girava, naturalmente seguendo
il senso dovuto, mi si avvicinò Presidente del Club, il tipo di vecchio
britannico così come ogni italiano se lo immagina, mi consegnò i polsini da
camicia del Club e il bicchiere di cristallo con inciso lo stemma e il motto “Per
mare per terram” dei Royal Marines, mi guardò negli occhi e mi disse:
“Abbiamo visto che hai
cantato l’Inno anche tu. Il tuo gesto è stato molto apprezzato.”
“Probabilmente voi
britannici non sapete quanto siete fortunati a poter cantare questo Inno.”
la mia risposta.
“Si, noi della mia
generazione lo sappiamo. Speriamo lo capiscano le giovani generazioni.”
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