mercoledì 8 aprile 2020

Discorso alla Nazione





"We should take comfort that while we may have more still to endure, better days will return: we will be with our friends again; we will be with our families again; we will meet again."
Dal discorso alla Nazione della regina Elisabetta II.

Mai dà spiegazioni e mai si lamenta.
Dal motto dei Windsor.

In G.B. la Regina non ha nessun potere reale, ma ha il diritto/dovere di essere informata su tutto quello che succede nel Regno direttamente dal P.M.
La regina Vittoria teneva il P.M. Benjamin Disraeli a colloquio per ore ore e Disraeli, che era un fortissimo fumatore, una volta chiese imprudentemente:
“Alla vostra Maestà dispiace se fumo?”
“Veramente non saprei” la risposta della regina Vittoria ”nessuno ha mai fumato in mia presenza.”

Quando stava per scoppiare la guerra delle Falkland la regina Elisabetta fece convocare la P.M Margaret Thatcher per essere informata, utilizzando naturalmente la formula di cortesia” …at her convenience” usata nella Royal Navy.
“The P.M. is very busy at the moment, verrà dalla Regina appena possibile.” la risposta.
“La Regina desidera che il Primo Ministro si presenti a Buckingam Palace immediatamente.” la controreplica.
Ovviamente la Thatcher fece cadere per terra la tazza di the che stava sorbendo e le pinzette con la zolletta di zucchero che aveva in mano e si precipitò a Buckingam Palace…. dove venne fatta aspettare per un’ora in un grazioso salottino dove erano state tolte tutte le sedie e tutti i divani.

Molti anni fa, anni ’70, conobbi uno strano Inglese e non sto qui ad elencare le sue stranezze. Diceva di essere vegetariano e di attenersi strettamente ad una dieta severissima, cosa che immagino gli fosse imposta dal fatto che viveva del sussidio di disoccupazione, non volendosi mettere a lavorare per non essere costretto a versare alla ex-moglie divorziata la metà dello stipendio: però, quando lo invitavamo a pranzo o a cena, si faceva fuori tutto quello che veniva messo in tavola o nei bicchieri. Se poi vedeva una bottiglia di whisky, che mio Padre, reduce da mesi di integralismo islamico, comprava liberalmente nel vicino Sainsbury’s, dove veniva servito dal Direttore in persona, vederne il fondo era cosa certa.

Come molti inglesi “strani” era repubblicano: “…beh, si, io sono repubblicano” ebbe a dirmi una volta “ma vorrei un Presidente della Repubblica che fosse proprio come la regina Elisabetta…”
Ma vaaaaaaaaaaaaa……

Una volta venni invitato a Chatham, Kent, in un Club dei Royal Marines. Nell’Arsenale di Chatam venne impostata e varata la HMS Victory, non so se mi spiego... Cena ovviamente molto formale, molti avevano la giacca rossa dell’uniforme da sera. Venni avvertito che sarebbe stato fatto un brindisi in onore degli ospiti, e che avrei dovuto rispondere: la cosa mi mise un po’ in apprensione, ma in certe circostanze la memoria è come un bulldozer e, scava e scava, mi rivenne in mente una frase di una versione di latino fatta al Ginnasio e tratta dal “De bello gallico”:
“Ex his omnibus longe sunt humanissimi qui Cantium incolunt, quae regio est maritima omnis, neque multum a Gallica differunt consuetudine.” Il discorso ebbe fortunatamente successo.
Alla fine della cena, i convitati si alzarono in piedi e venne cantato “God save the Queen”: ovviamente il sottoscritto si adeguò.
Mentre la bottiglia di Porto girava, naturalmente seguendo il senso dovuto, mi si avvicinò Presidente del Club, il tipo di vecchio britannico così come ogni italiano se lo immagina, mi consegnò i polsini da camicia del Club e il bicchiere di cristallo con inciso lo stemma e il motto “Per mare per terram” dei Royal Marines, mi guardò negli occhi e mi disse:
“Abbiamo visto che hai cantato l’Inno anche tu. Il tuo gesto è stato molto apprezzato.”
“Probabilmente voi britannici non sapete quanto siete fortunati a poter cantare questo Inno.” la mia risposta.
“Si, noi della mia generazione lo sappiamo. Speriamo lo capiscano le giovani generazioni.”

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