sabato 29 febbraio 2020

La torre di Babele


"Cosa pensa del fatto che la Cina entro pochissimo tempo sostituirà tutto il software statunitense con software Made in China?" è stato chiesto al Prof. Carlo Cottarelli della “spending review”, già alto funzionario dell’FMI, in un'intervista ad un TG di pochissimi giorni fa.

"Uno dei tanti problemi causati da una globalizzazione avvenuta a mio parere troppo in fretta..." la risposta del noto Professore.

Per lo stupore mi si è quasi slogata la mandibola, pensavo di non aver capito bene, ho dovuto chiedere a chi mi stava vicino conferma di queste parole.

Ma, se ci si pensa, siamo nell’ambito di consuetutini millenarie: a quanto pare, a chi comanda veramente, una globalizzazione troppo spinta, non piace.
Genesi, 11
11 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi essarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.


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