venerdì 27 settembre 2019

I venerdì della Gretina


Ho trascorso molte bellissime giornate a casa del mio amico Clive, non lontano da Leicester, nel bel mezzo delle Midlands.
Clive era veramente per me quello che si definisce un “Amico fraterno”, un Amico che ti dice che il proverbio “chi trova un amico trova un tesoro” è verità.
Clive, più giovane di me, è purtroppo prematuramente scomparso quattro anni fa per una malattia incurabile.

Quando ci frequentavamo i suoi figli erano dei teen-ager e quindi, data la mia professione di insegnante di un Istituto superiore, tenevo un po’ d’occhio quello che facevano a scuola.
Poco, come ho avuto di constatare e come ho raccontato in un mio libro.

Gli orari: uscita da casa alle 08.30 per essere alle 09.00 a scuola e per le 15.00, più o meno, erano di nuovo a casa. Togliendo il “lunch time”, cinque ore di scuola al giorno quindi.
Il venerdi escono alla solita ora e, mentre stavo sorseggiando un caffè nel Conservatory, poco dopo le 11.00 me li vedo ripiombare a casa.
“Home again?” chiedo, piuttosto perplesso.
“Certo” rispondono, “..il venerdì usciamo alle 11.00…”

Ohibò. Nella Scuola dove ho insegnato si entrava (nominalmente, anche qui, ma c’erano molti pendolari) alle 08.10 e si usciva alle 13.40, alle 14.00 dopo il "Decreto Moratti", tranne il sabato quando si usciva alle 13.00.

A proposito del sabato: naturalmente il sabato nelle scuole britanniche non si va a scuola, quindi il week-end per i ragazzini britannici inizia alle 11.00 del venerdì.

Morale della favola: se la Scuola svedese è come la Scuola britannica, e tutto mi lascia supporre di si, e la Gretina il venerdì non va a scuola per salvare il Mondo, non è che di istruzione ne perda poi così tanta…
E si vede.

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