lunedì 4 settembre 2017

Cicciobello con gli occhi a mandorla: la Nord Korea un nuovo Vietnam?




Nella storia di questa pretesa bomba all’idrogeno fatta scoppiare dai nordcoreani ci sono molte falle e molte cose che non mi convincono.
Le prime atomiche che la Nord Korea avrebbe fatto esplodere qualche anno fa lasciarono perplessi tutti gli esperti: erano di potenza troppo limitata e, per ragioni che sarebbe lungo spiegare, la tecnologia per produrre una bomba atomica “piccola” è molto più complessa rispetto a quella necessaria per produrre una bomba di media potenza.

Se i nordcoreani avessero bombe così “piccole”, potrebbe essere quindi possibile montarle sui loro “piccoli” missili intercontinentali, ma tutti gli analisti sono concordi nel ritenere che i nordcoreani non abbiano ancora questa possibilità. Ma se le bombe erano “piccole”? Mahhh..

Inoltre, dove sono tutte le centrifughe necessarie per arricchire il materiale fissile? Eppure di satelliti spia puntati verso la N.K. presumo ce ne siano diversi... mai vista una foto aerea.
E si che, dai tempi dell’U-2, che nel 1956 leggeva da 20 mila metri di altezza la targa di un’auto, di strada nel campo della ricognizione strategica se ne è fatta parecchia...

Dico, potrebbe essere un’ipotesi, che alcune fabbriche di alto esplosivo di tipo convenzionale della vivace c.d. “Repubblica” abbiano lavorato per alcuni anni stoccando la produzione in un unico punto...

In realtà nell’affaire ci sono parecchi aspetti concomitanti.
L’Unione Sovietica un tempo e Russia e Cina oggi, all’elezione di un nuovo Presidente statunitense, tradizionalmente “provocano” per sondare sino a che punto “si possono spingere”. Chi, come me, ha qualche anno sul groppone ricorda benissimo quando, nell’ottobre del 1962, si rimase tutti con il cuore in gola, aspettando da un momento all’altro lo scoppio della Terza guerra mondiale, perché Nikita Sergeevič Chruščëv, che ben si guardò dal fare certe cose quando Presidente era Eisenhower, volle “testare” il nuovo giovane Presidente appena eletto alla Casa Bianca. E, ancora prima, con la costruzione del Muro di Berlino.
Se i “Grandi” del mondo la smettessero di comportarsi come i ragazzini, che si spintonano per dimostrare chi è il più forte, probabilmente il mondo andrebbe meglio...

Secondo: la Cina, Gran Protettore del bambolotto con il parrucchiere sadico, ha grandissimi problemi strutturali e, da che mondo è mondo, quando in una dittatura sorgono grossi problemi, l’opinione pubblica del Paese viene artatamente sviata verso suscitati nemici esterni.
La Cina sa che non può spingersi troppo oltre con gli Stati Uniti, per i motivi chiaramente indicati in questo articolo di uno stimatissimo economista, di cui consiglio la lettura


e si legga anche in questo Rapporto a partire da pag. 71


per cui la Cina provoca per interposta persona, ben sapendo che l’opinione pubblica americana mai accetterebbe un nuovo Vietnam. Se i cinesi non avessero fornito le necessarie tecnologie, non saremmo a discutere di Nord Korea qui oggi.

Terzo. Con lo sviluppo della tecnologia del gas shale, gli Americani sono di nuovo diventati esportatori di petrolio e di gas. Prima dello sviluppo di questa tecnologia gli Americani ritenevano più conveniente consumare quello presente nel resto del mondo, tenendo le loro rilevantissime riserve di scorta per quando il petrolio stesse per esaurirsi su scala mondiale ( ma si è visto che le riserve mondiali di petrolio non si esauriranno tanto presto: è chiaro che per ovvi motivi a noi consumatori fanno credere il contrario): massicce esportazioni di petrolio americano quindi, soprattutto dopo l’ammortizzo dei rilevanti costi necessari per lo sviluppo della tecnologia shale, ne farebbero crollare il prezzo a livello mondiale e di questo non sarebbe affatto contenta la Russia, la cui economia si basa su un adeguato prezzo del petrolio e del gas.
Per cui la Russia, in Ucraina e Crimea prima, con le Repubbliche Baltiche adesso, mantiene anch’essa una forte pressione sugli Stati Uniti, prendendoli, in questa circostanza, pressoché (anzi, del tutto..) per i fondelli: “...con la Nord Corea l’unica via possibile è quella del negoziato....” Seeeee...

Quarto, la lobby americana degli armamenti.
Si deve innanzitutto partire con la constatazione, che probabilmente non tutti conoscono, del fatto che la rete infrastrutturale nord-statunitense (autostrade, ponti, dighe, acquedotti, protezione del territorio etc.) versa in uno stato di relativa fatiscenza, essendo stata costruita per la gran parte negli anni ’50 ed è rimasta in tutti questi anni senza la necessaria manutenzione. Certamente gli eventi meteorici che si verificano negli Stati Uniti sono ben diversi dai nostri, fortunatamente, e del resto noi abbiamo altre gatte da pelare, ma il fatto che un uragano appena più forte degli altri provochi tante vittime la dice lunga sullo stato di canali, arginature dei fiumi etc.

Gli elettori di Donald Trump, per la grande maggioranza ceto medio che vive in aree rurali e semirurali, risulta quello maggiormente penalizzato dal basso livello delle infrastrutture, per cui Donald Trump ha promesso in campagna elettorale un vasto piano di investimenti in materia. Prendendo i soldi dove, visto il forte deficit statunitense e il fatto che un aumento delle tasse era in campagna elettorale era un annuncio improponibile?

Dal bilancio militare: da qui gli annunci, sempre in campagna elettorale, di disimpegno in aree del mondo precedentemente considerate strategiche, la tirata di orecchie agli Alleati della Nato come Germania in primis e Italia e tutti gli altri alleati via seguendo che sono (molto) indietro con il pagamento delle quote loro spettanti per la difesa, la fortissima critica a certi armamenti come l’F-35 Lockheed (un nome che è una garanzia...) per il loro costo esorbitante... se fosse stato in Italia probabilmente avrebbe usato per questo aeroplano le parole che il rag. Fantozzi utilizzò per definire il famoso film...

Ma ovviamente il povero Trump, arrivato da dilettante alla politica senza aver fatto la necessaria e faticosissima “gavetta” ( mi ricorda qualcuno, ce l’ho sulla punta della lingua ma non mi viene il nome... l’Alzheimer, senza dubbio...) ha completamente sottovalutato la forza di certi “potentati” ed in particolare delle lobby americane degli armamenti. Da notare che la Lockheed, in particolare, si avvale tradizionalmente del lobbismo di parlamentari del Partito Democratico ( si legga ad esempio: Ben Rich, Leo Janos - Skunk Works: A Personal Memoir of My Years of Lockheed – 1996. Purtroppo non mi risulta che sia mai stato tradotto in italiano: peccato perché è un libro estremamente interessante che dà una chiara idea del perché del declino economico americano) per cui non è stato certo difficile sguinzagliare i mastini del Washington Post o del New York Times... una nuova Guerra Fredda sarebbe di un comodo....

Come si vede, di fronte ad interessi in gioco di fantastiliardi di dollari, il personaggio più esposto mediaticamente, cioè il Cicciobello dagli occhi a mandorla, è un burattino, per quanto pericoloso, nelle mani di altri.
Stiamo a vedere, speriamo che a qualcuno non prudano troppo le dita. Troppo "trigger happy", come si dice in Montana o in Colorado...

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