sabato 17 dicembre 2016

La Renzeide – Seconda puntata.



Nell’aprile 2013 si svolgono in Italia le Elezioni politiche.
 
La “gioiosa macchina da guerra 2.0” del funzionario di partito Bersani ha, come già quella del suo predecessore Occhetto, le ruote sgonfie.

Nonostante nel serbatoio della macchina del Centrodestra sia stata versata una cospicua dose di zucchero, in parte grazie alla mannaia giudiziaria, in parte perché alcuni eminenti personaggi funzionano da Quinta colonna, in parte perché altri non riescono a resistere all’afrore di ferormoni promanati da giovani pulzelle, in parte per stupidità politica intrinseca, il Centrodestra per poco non vince di nuovo le elezioni.

Il risultato è quello di far arrivare in parlamento un nutrito pattuglione grillino, con velleità di liberare i cieli dalle scie chimiche e di dare indistintamente a tutti gli italiani un reddito di cittadinanza che dia loro la possibilità di dedicarsi alla creazione di componimenti poetici durante la contemplazione di un bel tramonto.

Rose rosse per teee…. Pier Luigi Bersani manda mazzi di rose scarlatte ai grillini, e li titilla con la nomina alla Presidenza di Senato e Camera dei noti personaggi, ma i grillini rifiutano sdegnosamente l’accoppiamento e negano l’amplesso.

L’Italia, grazie alla disgraziata riforma della Costituzione avvenuta con la Riforma del titolo V° della Costituzione, per cui il Sindaco di un grande Comune e un Presidente di Regione che si mettano d’accordo possono bloccare l’applicazione di una qualsiasi legge uscita dal Parlamento, è in una situazione economica pressoché tragica, la crescita è sottozero e la disoccupazione aumenta. Occorrono urgenti riforme.

Le Cancellerie straniere cominciano ad innervosirsi: i Pretoriani iniziano ad agire per conto dell’Imperatore.

Visto che i grillini vogliono accuratamente preservare la loro virginale purezza, l'incarico di formare un «governo di larghe intese» viene affidato a Enrico Letta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 24 aprile in quanto «sola prospettiva possibile, quella cioè di una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere».

Vale a dire che qualcuno, nelle Cancellerie estere, deve inghiottire un bel boccalone di materia fecale e cooptare dentro la scialuppa anche l’odiato ormai ex Cavaliere.

(Non si creda che, nonostante l’abbia votato, mi sdilinquisca per l’ex Cavaliere: continuo a pensare con la mia testa, si veda quanto ho scritto in data 11 agosto 2012, ma la lettera la mandai molto prima:
http://orizzonti-antonello.blogspot.it/2012/08/lettera-allon-berlusconi.html)

Il governo Letta ha la stessa spinta propulsiva di un fuoco d’artificio nella mattinata del I° gennaio mentre la situazione italiana e internazionale traballa.
Si prospetta un referendum Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dall’E.U., il più fedele e sicuro alleato degli S.U., farebbe enormemente diminuire a questi ultimi la possibilità di incidere per interposta persona sullo scenario europeo, dove Putin si sta facendo sempre più aggressivo: a febbraio inizia a papparsi la Crimea e il 4 aprile scoppia la guerra del Donbass.
I Russi offrono alle Nazioni europee lucrosi contratti commerciali: i produttori di radicchio trevigiano e di Champagne brut millesimé digeriranno molto male le sanzioni anti-Putin.

Putin, inoltre, si presenta come Defensor fidei contro l’invasione islamista e, presumibilmente, investe cifre non esigue in “sponsorizzazioni” di partiti anti-sistema.
La Turchia, fondamentale alleato (ex-alleato?) della Nato appare sempre più instabile e il suo Presidente sempre più levantinamente infido.
La guerra in Siria e l’Isis impazzano in Medio Oriente.
La Libia, dove già nel 2012 l’ambasciatore americano è stato ucciso, è diventata una polveriera.

Ergo: l’Italia ridiventa luogo strategico come non mai dalla fine della guerra fredda: ci manca solo che in Italia, dove una lattina di pittura per scrivere sui muri “Fuori l’Italia dalla Nato” o “Amerikani assassini” non è mai mancata, salga al potere un partito violentemente antisistema... C’è quindi il bisogno assoluto di avere in Italia un alleato estremamente fidato: Renzi, che aveva già fatto capolino, spunta come un bucaneve a primavera…

 Dall’intervista al Venerabile Licio Gelli, un nome che è una garanzia:

...........................
Come spiega il caso Renzi, la sua veloce ascesa, e cosa prevede per il futuro?
Beh, Renzi è un fenomeno parzialmente italiano, e mi risulta che fra i suoi mentori politici ci siano persone che vivono a Washington.
.......................
Infatti.... mi risulta che la Centrale operativa delle barbe finte in Italia sia proprio a Firenze, guarda caso.

Nessun commento:

Posta un commento