Ricordo una vignetta di un grandissimo disegnatore
umoristico, Gianni Isidori.
Un deferente autista apre la portiera di una limousine da
cui esce un Signore con abito gallonato e feluca, che si dirige verso un grande
portone: “Ambasciata del Lazio presso la Repubblica Italiana”, una targa
avverte.
Dal punto di vista politico molto meglio un efficiente cafone
che un gentiluomo indifeso: ma qui da noi l’esperienza regionalistica è come
minimo fallimentare, in altre Regioni penso sia tragica, per cui come si fa a
votare per un partito che fa del localismo la propria bandiera quando rifletto
che, per le mie frequentazioni passate di Assessorati di vario calibro, sono
stati proprio i “Poteri locali” ad affossare l’Italia?
Renzi, nel suo programma, scrisse con carattere 72 punti
grassetto, che era sua intenzione modificare la Costituzione abolendo il
bicameralismo perfetto, fare una nuova legge elettorale, modificare la legge
sul lavoro e, nello stesso programma, con carattere 5 corsivo, modificare il
Titolo V della Costituzione.
Di questa modifica oggi non se ne parla minimamente. E
certo, i Poteri locali, per la stragrande maggioranza in mano alla Sinistra, sono
la risaia dove la carpa nuota e campa, per cui che il Fiorentino voglia
prosciugarla con un robusto dimagrimento dei poteri di Regioni, Province e
Comuni si può raccontare solo nelle “fole
che si raccontano a i bimbi a veglia”.....
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