Al di fuori degli S.U., solo
la grandeur francese ha tentato di costruire una portaerei nucleare, il Charles
De Gaulle.
Alcune frasi tratte da wiki.
“Durante la notte del 9 novembre 2000, mentre la portaerei incrociava nell'Atlantico occidentale verso Norfolk, l'elica di sinistra si ruppe e la nave dovette tornare a Tolone per sostituire l'elemento difettoso. L'indagine che seguì mise in evidenza che le eliche date in sostituzione comportavano gli stessi difetti di struttura: bolle (che si verificano in occasione del raffreddamento del metallo colato nello stampo) vicino al centro delle eliche (fatto da un unico pezzo in una lega di rame e alluminio); questo difetto fu imputato al fornitore Atlantic Industries, che aveva fatto tagli al personale più esperto. Sono state utilizzate, per sostituirle, le eliche meno perfezionate della Foch e della Clemenceau, cosa che ha limitato la velocità massima a 25 nodi invece dei 27 nodi previsti. Il 5 marzo 2001 la Charles de Gaulle riprese il mare, e in prova realizzò velocità massime a 25,2 nodi. Le vecchie eliche sono state sostituite a fine maggio 2008 da due eliche realizzate dalla Rolls-Royce Marine Power Operations da 20 tonnellate e di 6 metri di diametro, fabbricate negli Stati Uniti; ciò permette di accogliere a bordo i Rafale M, il cui appontaggio in una situazione difficile richiede una portaerei che navighi a 27 nodi.”
Senza le eliche americane, il C.d.G sarebbe rimasto saldamente ormeggiato in banchina. Per non parlare di tutta un’altra serie di inconvenienti dimostrati dall’Unità in parola.
L’Europa non riesce neppure a
farsi le eliche per le proprie portaerei e il bello è che qualcuno vorrebbe
fare a meno della Nato a favore di un esercito europeo.
Ho recentemente ascoltato un commento del Direttore di una nota rivista di
geopolitica, che ho particolarmente seguito in passato, ma che ho già da tempo smesso
di leggere, per le eccessive simpatie putiniane.
Controllo adesso e mentre sino a qualche giorno fa comparivano i nomi di numerosi redattori che al momento attuale sono spariti, ma continua ad esserci questo paragrafo:
“Del consiglio scientifico ed editoriale fanno parte, tra i numerosi giornalisti, scienziati e politici, anche molti saggisti e accademici; diversi di loro siedono anche nei consigli di amministrazione di ENI, di Leonardo e delle controllate di Gazprom.”
Pochi giorni orsono, ho ascoltato una breve intervista televisiva al Direttore.
“Direttore, si fa un gran parlare oggi dell’esercito europeo: quale è a sua opinione?”
“ E chi lo comanderebbe? No, molto meglio lasciare le cose come stanno, una forza NATO al comando di un generale americano…”
Quando c’è vento, fatti canna, recita un proverbio siciliano.
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