In piena Tangentopoli il Corriere della Sera
diede una notizia, che passò del tutto inosservata.
Questa:
"Per
incastrare i tangentisti della Metropolitana Milanese sono stati usati gli
stessi sistemi che la FBI ha utilizzato per incastrare il boss italo-americano
John Gotti" e seguiva "..... microfoni direzionali in grado di
ascoltare conversazioni anche a distanza di centinaia di metri hanno permesso
di....etc...etc...."
Prima domanda che allora mi posi:
“Quale questurino italiano è in grado di
utilizzare sistemi così sofisticati?
La domanda mi rimase sul gozzo.
Il P.M. di “Mani Pulite” tra tutti il più in
vista si presentava in aula con faldoni di centinaia di pagine di
intercettazioni telefoniche.
“Che
efficienza, i questurini italiani!” pensai, considerando il fatto che qualche anno dopo un’alta P.M. ricorreva
a microspie messe sotto il tavolino di un bar e
le trascrizioni avvenivano sui fazzolettini di carta posti su un altro
tavolino poco distante, i fazzolettini con la pubblicità del “Caffé Capoccetti”
per intenderci......
Come erano state ottenute tutte quelle
intercettazioni telefoniche contenute nei faldoni?
Seconda domanda rimastami sul gozzo.
Il tempo
passa, si ha la sconfitta di George H.
W. Bush (già Direttore della CIA dal 30 gennaio 1976 al 20 gennaio 1977
e successore di William Colby) alle
Presidenziali americane da parte di Bill Clinton, sia a causa della
crisi economica, sia a causa della candidatura dell'indipendente miliardario Ross
Perot, che raggiunse il 19% dei voti.
Giuramento
di Bill Clinton alla Casa Bianca il 20 gennaio 1993.
Dimissioni
di Antonio Di Pietro dalla magistratura il 6 dicembre 1994.
Il Telegiornale fa vedere un gruppo di
imbianchini al lavoro in una stanza e dà questa notizia:
“Ecco la
stanza dove il dott. X Y teneva i suoi famosi computer. Data la mancanza di
spazio al Tribunale di Milano si sta immediatamente provvedendo a sistemarvi
altri uffici etc. etc. etc.....”
Terza domanda rimasta sul gozzo: che fine
hanno fatto i “famosi computer” e soprattutto, che fine hanno fatto i contenuti
dei dischi rigidi?
Se non ricordo male, mi pare di ricordare di
aver letto da qualche parte che questi computer fossero non di proprietà della
Procura ma.........affittati in leasing. Alla fine del contratto di affitto il
proprietario se li è ripresi......
Chi manovrava questi computer?
Verso la fine del suo mandato l’allora
Presidente della Repubblica volle togliersi “qualche sassolino dalla scarpa” e se la prese con i Magistrati, i
quali scioperarono ma non il Nostro, il quale anzi, se non ricordo male, mise
un cartello con su scritto “Qui non si
sciopera, qui si lavora”.
Il P.M. di “Mani Pulite” tra tutti il più in
vista scrive ( ehhhhhmm....) uno dei suoi primi libri e chi gli scrive la
prefazione?
Francesco Cossiga.
Francesco Cossiga, il medesimo Presidente
della Repubblica e tohhhhh......ex capo
di una Organizzazione che si chiamava Gladio.
Gladio, un nome che è una garanzia........
Dopo qualche anno Il Presidente si inc...avola pe il comportamento del Nostro e gli intima di ritirare la sua prefazione dalle edizioni successive.
Perché?
Poche settimane dopo l’uscita dalla
Magistratura, il Nostro ha la sfortuna di avere, nonostante la sorveglianza cui
è presumibilmente sottoposto, la scorta etc.......i ladri in casa.
E cosa rubano i ladri, sempre se la memoria
non mi falla? Qualche souvenir e...un computer......con ammesso disco rigido.
Mahhhh.....ci sono molte cose che non ho mai
capito e mai capirò......
Intendiamoci e chiariamo: personalmente considero
la comparsa nella politica italiana di Bettino Craxi la più grave iattura capitata
dai tempi dell’Unità ad oggi.
E non solo perché con quella classe politica
si erano persi i confini tra i soldi che una volta si chiamavano “dei
contribuenti” e i soldi che finivano in tasca ai partiti: chi si ricorda un
vice di Craxi che si chiamava Claudio Signorile e una sua spudorata intervista
su “L’Espresso?” della fine degli anni ’80?
Non solo per questo, ma soprattutto perché
Craxi trasformò l’Italia in un gigantesco “Giuoco dell’Oca”.
Un imprenditore teme non solo e non tanto
la corruzione (che per lui rappresenta un costo, iniquo quanto si vuole ma pur sempre un costo) quanto
l'inefficienza. “Posso anche pagare una tangente" questo è il suo
ragionamento "se ho la sicurezza di avere in una settimana la
concessione edilizia per il nuovo capannone". Ma se questo non succede, e pur con la tangente si torna ogni
volta alla casella zero come nel Giuoco dell'Oca, tutto il sistema
economico si blocca.
Ed è questo sistema di assoluto controllo
politico sulla vita economica che Craxi sostanzialmente creò e per cui l’economia
italiana è da vent’anni sostanzialmente bloccata.
Certamente allora non fu solo e adesso molti
che siedono in Parlamento sfruttano questo sistema e ben si guardano dal voler
cambiare alcunché.
“Se
vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi” diceva Tancredi
Falconeri allo zione Principe di Salina”.
“Se
vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che nulla cambi” dice una vasta
parte non solo dei dei politici ma anche degli industriali e dei grand-commis di
oggi.
Quousque
tandem?
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