giovedì 30 agosto 2012

Questioni......irrisolte



In piena Tangentopoli il Corriere della Sera diede una notizia, che passò del tutto inosservata.
Questa:
"Per incastrare i tangentisti della Metropolitana Milanese sono stati usati gli stessi sistemi che la FBI ha utilizzato per incastrare il boss italo-americano John Gotti" e seguiva "..... microfoni direzionali in grado di ascoltare conversazioni anche a distanza di centinaia di metri hanno permesso di....etc...etc...."
Prima domanda che allora mi posi:
“Quale questurino italiano è in grado di utilizzare sistemi così sofisticati?
La domanda mi rimase sul gozzo.

Il P.M. di “Mani Pulite” tra tutti il più in vista si presentava in aula con faldoni di centinaia di pagine di intercettazioni telefoniche.
“Che efficienza, i questurini italiani!” pensai, considerando il fatto che qualche anno dopo un’alta P.M. ricorreva a microspie messe sotto il tavolino di un bar e  le trascrizioni avvenivano sui fazzolettini di carta posti su un altro tavolino poco distante, i fazzolettini con la pubblicità del “Caffé Capoccetti” per intenderci......
Come erano state ottenute tutte quelle intercettazioni telefoniche contenute nei faldoni?
Seconda domanda rimastami sul gozzo.

Il tempo passa, si ha la sconfitta di George H. W. Bush (già Direttore della CIA dal 30 gennaio 1976 al 20 gennaio 1977 e successore di William Colby) alle Presidenziali americane da parte di Bill Clinton, sia a causa della crisi economica, sia a causa della candidatura dell'indipendente miliardario Ross Perot, che raggiunse il 19% dei voti.
Giuramento di Bill Clinton alla Casa Bianca il 20 gennaio 1993.
Dimissioni di Antonio Di Pietro dalla magistratura il 6 dicembre 1994.

Il Telegiornale fa vedere un gruppo di imbianchini al lavoro in una stanza e dà questa notizia:
Ecco la stanza dove il dott. X Y teneva i suoi famosi computer. Data la mancanza di spazio al Tribunale di Milano si sta immediatamente provvedendo a sistemarvi altri uffici etc. etc. etc.....
Terza domanda rimasta sul gozzo: che fine hanno fatto i “famosi computer” e soprattutto, che fine hanno fatto i contenuti dei dischi rigidi?
Se non ricordo male, mi pare di ricordare di aver letto da qualche parte che questi computer fossero non di proprietà della Procura ma.........affittati in leasing. Alla fine del contratto di affitto il proprietario se li è ripresi......
Chi manovrava questi computer?

Verso la fine del suo mandato l’allora Presidente della Repubblica volle togliersi “qualche sassolino dalla scarpa” e se la prese con i Magistrati, i quali scioperarono ma non il Nostro, il quale anzi, se non ricordo male, mise un cartello con su scritto “Qui non si sciopera, qui si lavora”.

Il P.M. di “Mani Pulite” tra tutti il più in vista scrive ( ehhhhhmm....) uno dei suoi primi libri e chi gli scrive la prefazione?
Francesco Cossiga.
Francesco Cossiga, il medesimo Presidente della Repubblica  e tohhhhh......ex capo di una Organizzazione che si chiamava Gladio.
Gladio, un nome che è una garanzia........
Dopo qualche anno Il Presidente si inc...avola pe il comportamento del Nostro e gli intima di ritirare la sua prefazione dalle edizioni successive.
Perché?

Poche settimane dopo l’uscita dalla Magistratura, il Nostro ha la sfortuna di avere, nonostante la sorveglianza cui è presumibilmente sottoposto, la scorta etc.......i ladri in casa.
E cosa rubano i ladri, sempre se la memoria non mi falla? Qualche souvenir e...un computer......con ammesso disco rigido.

Mahhhh.....ci sono molte cose che non ho mai capito e mai capirò......

Intendiamoci e chiariamo: personalmente considero la comparsa nella politica italiana di Bettino Craxi la più grave iattura capitata dai tempi dell’Unità ad oggi.
E non solo perché con quella classe politica si erano persi i confini tra i soldi che una volta si chiamavano “dei contribuenti” e i soldi che finivano in tasca ai partiti: chi si ricorda un vice di Craxi che si chiamava Claudio Signorile e una sua spudorata intervista su “L’Espresso?” della fine degli anni ’80?

Non solo per questo, ma soprattutto perché Craxi trasformò l’Italia in un gigantesco “Giuoco dell’Oca”.

Un imprenditore teme non solo e non tanto la corruzione (che per lui rappresenta un costo, iniquo quanto si vuole ma pur sempre un costo) quanto l'inefficienza.Posso anche pagare una tangente" questo è il suo ragionamento "se ho la sicurezza di avere in una settimana la concessione edilizia per il nuovo capannone". Ma se questo non succede, e pur con la tangente si torna ogni volta alla casella zero come nel Giuoco dell'Oca, tutto il sistema economico si blocca.

Ed è questo sistema di assoluto controllo politico sulla vita economica che Craxi sostanzialmente creò e per cui l’economia italiana è da vent’anni sostanzialmente bloccata.

Certamente allora non fu solo e adesso molti che siedono in Parlamento sfruttano questo sistema e ben si guardano dal voler cambiare alcunché.

Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi” diceva Tancredi Falconeri allo zione Principe di Salina”.
Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che nulla cambi” dice una vasta parte non solo dei dei politici ma anche degli industriali e dei grand-commis di oggi.

Quousque tandem?

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