domenica 30 ottobre 2011

Gattopardi, giornalisti e politici italiani

Leggo la recensione di una biografia su Tomasi di Lampedusa, a firma di un notissimo giornalista, su una delle tre maggiori testate italiane.

Vorrei sapere se costui ha mai letto "Il Gattopardo".

Sembrerebbe di no.

Testualmente, infatti, leggo: 

"I quali, come dirà il Principone all’ufficiale piemontese Aimone Chevalley di Monterzuolo in una delle pagine più lette del romanzo, pensano che tutto deve cambiare per far sì che tutto rimanga eguale."

Questa frase non viene detta dal “Principone” a Chevalley ma dal principe Tancredi Falconeri, nipote del protagonista, allo Zio, in tutt'altro contesto rispetto a quanto riportato dall'articolista.

Sarà una delle pagine più lette del romanzo, ma non dal sullodato giornalista, certamente.....

E a proposito di Gattopardi.......

Leggo che un noto uomo politico ha fatto sfoggio di un titolo nobiliare rilasciato dalla Santa Sede corredato di vistosa fascia e medaglia dell'Ordine.


Bisogna considerare che l’uomo politico in parola è un meridionale.......e un uomo del Sud darebbe qualsiasi cosa per un titolo nobiliare, sia pure rilasciato dalla Santa Sede.

Basta leggere "I Viceré"......

E' in buona compagnia comunque.......l'unico titolo nobiliare che Giacomo Casanova riuscì ad ottenere in vita sua fu proprio un titolo rilasciato dalla Santa Sede.......

Ma......come disse il Principe Tancredi Falconeri, togliendo dal frack di Don Calogero Sedara il distintivo di una onorificenza di troppo recente acquisizione..... "Qui, questa, non basta"........(dal film di Visconti: nel romanzo la scena è simile ma queste parole non ci sono).

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