Sembra che nella attuale emergenza, le due cose più
importanti siano la ripartenza del campionato di calcio e gli Esami di Stato, o
come venivano chiamati una volta, gli “Esami di maturità”.
Per quanto riguarda il calcio, nulla mi annoia di più che
vedere ventidue milionari in mutande che rincorrono un pallone, fosse pure la
finale di un campionato mondiale dove l’Italia batte la Germania 10 a 0, per
cui non parlo di cose che non mi interessano.
Per quanto riguarda l’Esame di Stato, riporto quanto mi
accadde sei o sette anni fa.
Agli Esami di Stato (Geometri), di qualche anno fa, il
Presidente della Commissione guardava con molto sospetto il sottoscritto che
proponeva qualche domanda appena fuori dagli schemi usuali.
Mi si siede una “Candidata” davanti.
“Di cosa mi vuole parlare?”
“Della Legge Urbanistica del 1942”.
“Benissimo. Prego.”
“La Legge Urbanistica del millenovecentoquarantadueeeeee...”
“Si, prego...”
“La Legge Urbanistica del millenovecentoquarantadueeeeee...”
A questo punto mi azzardo a chiedere:
“Inquadriamo questa Legge dal punto di vista storico. Che
cosa stava succedendo in Italia nell’anno 1942?”
“Boooohh”...
la sciagurata, ehmmmm, mi scuso, la Candidata rispose.
Sin qui (quasi) niente da dire, di alunni “non preparati”
sempre ce ne sono stati e sempre ce ne saranno, il peggio viene dopo.
Allontanatasi la Candidata, chiusa la porta ed ancora prima
di iniziare la discussione per stabilire il voto, il Presidente della
Commissione redarguisce seccamente il sottoscritto con queste parole:
“Professore! Si attenga strettamente al suo ambito
disciplinare! Sa, per non turbare i Candidati!”
Sic.
Quindi tenendo in assoluto non cale il fatto che il
colloquio deve essere “interdisciplinare” come le norme scolastiche affermano.
Era molto più importante “far passare” all’Esame la “Candidata”, ingrassandole
opportunamente lo scalo per il varo.
Secondo voi, la “Candidata” venne promossa o no?
Certo che sì. Il ruolo dei presidenti di commissione del resto era proprio quello. Lo scandalo maggiore fu quando in un noto Liceo cittadino, un tempo meritatamente blasonato per la sua severità, mi accorsi, in qualità di commissario esterno che, da parte dei commissari interni, veniva chiesto sistematicamente il massimo dei voti per ogni candidato, a prescindere dalle risultanze del colloquio. Il regolamento lo consentiva e quindi ...Diciamo che anche chi ha scritto le norme ci ha messo del suo. I risultati di quel tipo di scuola li stiamo vedendo adesso, nella debacle tecnica, professionale, morale e civile ai tempi del corona-virus. Faccio adesso a mia volta una domanda: credete forse che abbiano capito?
RispondiEliminaCerto che no...
RispondiEliminaAntonello