venerdì 24 aprile 2020

Esami di Stato


Sembra che nella attuale emergenza, le due cose più importanti siano la ripartenza del campionato di calcio e gli Esami di Stato, o come venivano chiamati una volta, gli “Esami di maturità”.
Per quanto riguarda il calcio, nulla mi annoia di più che vedere ventidue milionari in mutande che rincorrono un pallone, fosse pure la finale di un campionato mondiale dove l’Italia batte la Germania 10 a 0, per cui non parlo di cose che non mi interessano.
Per quanto riguarda l’Esame di Stato, riporto quanto mi accadde sei o sette anni fa.

Agli Esami di Stato (Geometri), di qualche anno fa, il Presidente della Commissione guardava con molto sospetto il sottoscritto che proponeva qualche domanda appena fuori dagli schemi usuali.
Mi si siede una “Candidata” davanti.
“Di cosa mi vuole parlare?”
“Della Legge Urbanistica del 1942”.
“Benissimo. Prego.”
“La Legge Urbanistica del millenovecentoquarantadueeeeee...”
“Si, prego...”
“La Legge Urbanistica del millenovecentoquarantadueeeeee...”
A questo punto mi azzardo a chiedere:
“Inquadriamo questa Legge dal punto di vista storico. Che cosa stava succedendo in Italia nell’anno 1942?”
“Boooohh”...
la sciagurata, ehmmmm, mi scuso, la Candidata rispose.
Sin qui (quasi) niente da dire, di alunni “non preparati” sempre ce ne sono stati e sempre ce ne saranno, il peggio viene dopo.
Allontanatasi la Candidata, chiusa la porta ed ancora prima di iniziare la discussione per stabilire il voto, il Presidente della Commissione redarguisce seccamente il sottoscritto con queste parole:
“Professore! Si attenga strettamente al suo ambito disciplinare! Sa, per non turbare i Candidati!”
Sic.
Quindi tenendo in assoluto non cale il fatto che il colloquio deve essere “interdisciplinare” come le norme scolastiche affermano. Era molto più importante “far passare” all’Esame la “Candidata”, ingrassandole opportunamente lo scalo per il varo.
Secondo voi, la “Candidata” venne promossa o no?

2 commenti:

  1. Certo che sì. Il ruolo dei presidenti di commissione del resto era proprio quello. Lo scandalo maggiore fu quando in un noto Liceo cittadino, un tempo meritatamente blasonato per la sua severità, mi accorsi, in qualità di commissario esterno che, da parte dei commissari interni, veniva chiesto sistematicamente il massimo dei voti per ogni candidato, a prescindere dalle risultanze del colloquio. Il regolamento lo consentiva e quindi ...Diciamo che anche chi ha scritto le norme ci ha messo del suo. I risultati di quel tipo di scuola li stiamo vedendo adesso, nella debacle tecnica, professionale, morale e civile ai tempi del corona-virus. Faccio adesso a mia volta una domanda: credete forse che abbiano capito?

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