«Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai
capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.»
(Karl Popper, Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico.)
Nella prima metà degli anni ’50 gli americani erano disperati. Erano comparsi i primi bombardieri sovietici intercontinentali, la guerra fredda stava diventando sempre più calda e la necessità di avere informazioni impellente. Nella disperazione del momento la CIA assoldò tutto il controspionaggio del Fronte orientale della Wehrmacht, compreso il suo ex-capo Reinhardt Gehlen, il quale tentò anche di infiltrare qualche agente, ma le spie comuniste a loro volta infiltrate nei sistemi di sicurezza britannici ( e statunitensi) fecero in modo che il KGB avesse buon gioco nel neutralizzare questi tentativi.
(Karl Popper, Conoscenza oggettiva: un punto di vista evoluzionistico.)
Nella prima metà degli anni ’50 gli americani erano disperati. Erano comparsi i primi bombardieri sovietici intercontinentali, la guerra fredda stava diventando sempre più calda e la necessità di avere informazioni impellente. Nella disperazione del momento la CIA assoldò tutto il controspionaggio del Fronte orientale della Wehrmacht, compreso il suo ex-capo Reinhardt Gehlen, il quale tentò anche di infiltrare qualche agente, ma le spie comuniste a loro volta infiltrate nei sistemi di sicurezza britannici ( e statunitensi) fecero in modo che il KGB avesse buon gioco nel neutralizzare questi tentativi.
La “cortina di ferro”
era scesa sull’Unione Sovietica.
Di fronte ad una opinione pubblica americana resa sempre più
nervosa dalle smargiassate della propaganda comunista e dalle pressioni dei
giornali e delle fabbriche di armamenti ( un americano su due allora credeva
che la sua morte sarebbe stata causata dalle bombe atomiche) si rendeva
necessario avere informazioni sicure circa il potenziale bellico sovietico e
sulla sua localizzazione.
Facendo breve una lunga storia, saltò fuori un mitico
progettista aeronautico americano, Clarence “Kelly” Johnson, che io considero
uno dei più grandi ingegneri di tutti i tempi, il quale in pochi mesi costruì
per la CIA ( per la CIA, non per l’USAF, si badi) un aereo in grado di volare
per diecimila km ad un’altezza di oltre ventimila metri, quota ritenuta assolutamente
impensabile per quei tempi.
Come piccolo inciso, fu allora che iniziò a saltare fuori in
grande stile la storia dei “marziani”, con tutta la fantascienza associata: i
controllori di volo civili si resero subito conto tramite i radar dei voli di prova di
questo aereo, nonostante l'assoluta segretezza del programma, e si rivolsero immediatamente alle autorità militari statunitensi per avere
informazioni: le autorià militari risposero ovviamente di “non saperne nulla” e di non avere idea del fatto, ma imposero ai
controllori di volo che “..dati i tempi,
è meglio tenere la bocca chiusa” con la minaccia di pene severissime, per “non allarmare la popolazione”.
Il nome U-2 (Utility 2) era stato scelto appositamente per
sviare l’attenzione perché, quando iniziò a diffondersi qualche notizia della
sua esistenza, l’aereo era stato definito come un prototipo destinato a
studiare le correnti di alta quota (jet-stream)
la cui conoscenza era indispensabile per stabilire le rotte dei jet commericiali
che sarebbero arrivati di lì a poco. Inutile dire che venne fatta trapelare un’altezza
massima raggiungibile dall’aereo pari a meno della metà rispetto a quella che invece
effettivamente era in grado di raggiungere.
Da notare che il primi jet commerciali, che ancora non erano
in servizio, avrebbero volato a circa novemila metri, mentre l’airliner allora
più avanzato, il Lockheed Superconstellation (anche questo un progetto di Johnson),
volava di norma a settemila metri o poco più, e sembrava già moltissimo.
Fu così che, partendo inizialmente da una base in territorio
tedesco, il 20 giugno 1956 l’U2 inizio a sorvolare a suo piacimento il
territorio sovietico, e a riportare informazioni strategiche al massimo
livello.
I sorvoli dell’Unione Sovietica si conclusero dopo quattro
anni, quando, con quella che appare esser stata una botta di fortuna per l’Aviazione
Sovietica, l’U-2 del capitano Francis Gary Powers venne abbattuto presso
Sverdslovsk, il Primo maggio 1960.
Vengo al dunque.
Ovviamente di questi voli nessuno ne sapeva niente: gli
Americani si guardavano bene dal dire cosa stavano facendo, e i Sovietici,
nonostante tempestassero il Dipartimento di Stato con infuocate note diplomatiche,
ben si guardavano dal rendere noto il fatto che la loro tanto strombazzata superiorità tecnologica
esisteva solo nei loro giornali di regime, orientali ma anche occidentali. Qualcuno
ha mai letto “l’Unità” di quei tempi?
Questi voli portarono anche ad una serie di conseguenze
politiche, perché Eisenhower, reso ormai edotto del fatto che il potenziale
industriale sovietico non era in grado di produrre bombardieri su larga
scala, si oppose decisamente ad un aumento delle spese militari, attirandosi l’ira di
stampa e opinione pubblica le quali nulla, ovviamente, sapevano.
Quindi, mi immagino quale potesse essere la reazione dell’ ”Uomo
della Strada” di allora se qualcuno gli avesse detto “guarda che gli americani sorvolano a loro piacimento tutto il
territorio dell’l’Unione Sovietica…”
Esattamente come oggi l' "Uomo della Strada" pensava di essere perfettamente informato dai suoi giornali e dalla Rete di cosa stia succedendo nel mondo.
Quindi:
possiamo ritenere che nella attuale diatriba “Co-vid19 naturale discendente dall’evoluzione
darwiniana” e “Co-vid19 virus
prodotto in laboratorio” qualcuno possa, come diceva il famoso comico genovese Gilberto Govi,“avere
la sua cunveniensa” per
sostenere una versione o sostenere l’altra, datì i fantastiliardi di posta in gioco?
Certamente si.
E noi possiamo ritenere di essere perfettamente informati dai nostri media? Certamente no.
E possiamo ritenere i c.d. "Tecnici", dei quali anche io faccio parte, dotati di una spada fiammeggiante, incorrotti e incorruttibli? Anche qui, certamente no.
E qui mi fermo.
Certamente si.
E noi possiamo ritenere di essere perfettamente informati dai nostri media? Certamente no.
E possiamo ritenere i c.d. "Tecnici", dei quali anche io faccio parte, dotati di una spada fiammeggiante, incorrotti e incorruttibli? Anche qui, certamente no.
E qui mi fermo.
Forse, tra settant’anni, i nostri nipoti conosceranno la
verità.
Bibliografia:
tra l’enorme bibliografia disponibile cito:
Da notare che il primo di questi due documenti è ancora
parzialmente classificato.
Interessantissimo questo:
un libro veramente interessante, non solo dal punto di vista
tecnico aeronautico ( per chi non è addentro alla storia dell'aviazione può essere di difficile
lettura) ma perché dà anche una idea precisa del mondo lobbistico statunitense
che gira attorno al Congresso e dà inoltre uno spaccato della trasformazione
del sistema industriale americano dagli anni ’50 agli anni ’90.
Non mi risulta che sia stato mai tradotto in italiano.
Purtroppo le memorie di “Kelly” Johnson
non sono molto interessanti sull’argomento: venero pubblicate
ben prima della fine della guerra fredda, e Johnson era un tipo che sapeva
tenere la bocca chiusa.
P.S. 1: l’U-2, sotto altro nome, e naturalmente con versioni
che poco hanno a che fare con l’originale, vola ancora, e rende servizi
preziosissimi all’USAF.
P.S. 2: è chiaro che un’idea (di tipo probabilistico, ovviamente: io sono uomo di dubbio, non di fede) della provenienza del
Co-vid19 me la sono fatta. Ma la tengo per me.
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