Né l'uno, né l’altro.
Il futuro sta nella riduzione
della mobilità inutile (A), nell’uso giudizioso del riscaldamento e del
condizionamento (B) e in tanti altri aspetti che sarebbe qui troppo lungo
elencare, con i quali si potrebbero conseguire risparmi di inquinamento ed
energetici enormemente superiori a quelli conseguibili con la sostituzione dei
motori per autotrazione. Esiste un pricipio fisico che si chiama Principio di
conservazione dell’energia.
A1)
Anni fa ero il Direttore dei lavori della
ristrutturazione di un edifici pubblico.
Strano a dirsi, ottima
Impresa Appaltatrice (le Imprese appaltatrici sono come le suocere: una volta
avevano prodotta una di zucchero ed era amara ugualmente...), lavoro tranquillo
fatto nel migliore dei modi, ma proprio l’ultimo giorno prima della consegna ufficiale
dei lavori mi telefona il Tecnico comunale inferocito:
“Ingegnere,
venga immediatamente, qui sta succedendo un casino! Click.”
Azz, prendo la
macchina e mi precipito, con sorpassi alla James Dean o alla Gassman del famoso
film.
Trovo l’elettricista
dell’Impresa e quello Comunale che litigavano furiosamente su chi spettasse
l’onere di ricollegare un cavo elettrico a al quadro generale.
“Il cavo lo
avete scollegato voi e lo dovete ricollegare voi!”
“Il quadro
elettrico è del Comune e lo dovete ricollegare voi!”
“Datemi un
cacciavite a stella” faccio.
Senza dire niente uno
dei due mi porge un cacciavite.
Zazaza,
zazaza, zazaza, infilo i cavi nella morsettiera e stringo tre viti.
Restituisco il
cacciavite, giro di spalle e me ne vado, senza ulteriori commenti da parte di
nessuno.
100+100 km = 200 km di auto per stringere tre viti perché
due imbecilli “non si volevano prendere
nessuna responsabilità”.
A2) Un Amico lavorava come
liquidatore per una grande Società di Assicurazioni multinazionale. Il suo
lavoro consisteva nel ricevere le denunce di sinistro, smistarle ai consulenti
tecnici (avvocati, medici, ingegneri), nel ricevere le conseguenti perizie,
stabilire se la cifra di risarcimento proposta fosse congrua secondo
determinati parametri ed effettuare la liquidazione. Il tutto solo ed
esclusivamente per via telematica, praticamente nessun rapporto con superiori o
colleghi. Abitava a circa 40 km di distanza dal posto di lavoro, orario dalle 08.00
alle 17.00, trasporti pubblici con tempi di percorrenza biblici per una persona
che oltre che lavorare deve anche vivere, strada oltretutto con traffico
pazzesco, quindi tutti i giorni 80 km di auto.
“Non so perché mi costringano a venire in ufficio tutti i giorni” ebbe
a dirmi una volta “uso il computer dell’Azienda
con un programma dedicato fornito dall’Azienda, i Sindacati ci hanno informato
che ci sono supervisori che monitorano a distanza, tramite un programma
specifico, i movimenti del mouse e della tastiera, per cui chi mi sorveglia sa
perfettamente se sto lavorando o no e quanto, tanto varrebbe che lavorassi da
casa, la mia produttività sarebbe anche superiore” ebbe a dirmi una volta.
“Quanto guadagna la tua Società con le assicurazioni sulle auto?”
gli chiesi.
“Moltissimo” la sua risposta.
“…e tu quindi pensi che la tua Società possa essere interessata, nel
complesso, a disincentivare l’uso dell’auto?”
“Probabilmente no..” la sua risposta.
Ma l’Azienda aveva in
mente altre sorprese. L’anno scorso venne messo, più o meno d’autorità, in
pensione anticipata, perché oggi la pratica per un sinistro stradale avvenuto a
Vibo Valentia viene trattata da un liquidatore specializzato a Cernusco
Lombardone e quella per i danni per un vaso caduto dal balcone a Buddusò viene
trattata da un liquidatore specializzato a Vigevano, con ovvi vantaggi non per “l’ambiente”
ma per “l’economia di scala” dell’Azienda.
Ufficio locale praticamente chiuso. “…strano
che la tua Azienda ci abbia messo tanto tempo per porre in atto questo
cambiamento”, ebbi a dirgli quando mi riferì la cosa.
Medesima cosa per un
altro Amico, responsabile di un Call Center in uno dei Paesi dell’Est Europa. “ Sulla mia scrivania ho lo schermo di un computer
dove compaiono istogrammi a barre. Ogni barra visualizza il numero delle
telefonate che in quel momento vengono ricevute e il loro tenore: telefonate di
rimostranza per disservizi, telefonate per la richiesta di nuovi abbonamenti,
telefonate relative a bollette non pagate… Il tutto deve sempre stare entro
parametri fissati dall’Azienda: se questo non succede devo scoprire cosa sta
accadendo e riferire ai superiori. Un lavoro che potrei fare anche da casa,
invece devo prendere due aerei il lunedì mattina e altrettanti il venerdì
pomeriggio, se voglio vedere la mia famiglia.”
Esempi così se ne
potrebbero fare a milioni.
A3) Il Presidente delle
Maldive si lamenta all’O.N.U. perché il riscaldamento globale tra qualche anno
sommergerà i suoi atolli. “Benissimo”,
gli avrei risposto ”..iniziamo ad abolire
tutti i voli aerei per le Maldive e rendiamo inagibili gli aeroporti. Chi vuole
andare alle Maldive ci vada in barca a vela, ma non con la barca a vela
ipertecnologica con cui la Gretina è andata a New York, ci vada con un tre
alberi a vele quadre in legno, senza motoriendotermici e senza frigoriferi, mangiando
esclusivamente carne salata estratta da una botte.”
Ma possibile che ogni
sposina, al giorno d’oggi, non si senta realizzata se non fa il viaggio di
nozze in Patagonia con una puntatina in Antartide?
B) Scrutini finali in un Istituto
superiore, giugno in una città meridionale italiana, aula scelta esposta a nord,
giornata ventilata, temperatura calda ma non insopportabile. “Bene” faccio io “non c’è bisogno di accendere il condizionatore…” un po’ perché non
ce n’era veramente bisogno e un po’ per fare un test. La Professoressa di Scienze
e Geografia, il cui programma scolastico per l’anno trascorso è stato, secondo
quanto leggevo nel Giornale di Classe, interamente dedicato a “Riscaldamento globale e cambiamenti
climatici”, mi guarda come se fossi una deiezione canina su un marciapiede,
si alza, prende il telecomando e mette il condizionatore a manetta.
Sostenni l’esame di maturità il
27 luglio 1971 in giacca e cravatta, i condizionatori c’erano solo nelle Banche,
e anche lì da poco. Nelle Scuole manco a parlarne, eppure sono sopravvissuto.
Sempre a scuola, oggi, i
ragazzini, i medesimi che sono andati a manifestare in piazza con la ragazzetta
svedese, si lamentano e organizzano “scioperi” se i termosifoni in inverno non
ruggiscono, perché loro devono stare in estate e in inverno con minigonne,
bermuda e maniche corte, secondo l’abbigliamento che vedono nei telefilm
americani. Un pullover fatto a maglia dalla nonna no, eh…? Vecchiumi d’altri
tempi…
È nota la sensazione di freddo
glaciale che un italiano generalmente prova quando va negli alberghi negli S.U.
d’estate e quella di caldo soffocante quando ci va d’inverno. Una volta vidi scedere da un autobus una comitiva
di americani più o meno sulla settantina, tutti contorti da artriti poderose da
condizionamento eccessivo.
Oddio, anche qui nihil sun sole novum, sono stati trovati
scheletri di antichi Romani, morti in età relativamente giovane, anche loro contorti
dall’artrite per la loro abitudine di andare alle Terme e di fare il bagno
prima nel calidarium, poi nel tepidarium e poi nel frigidarium. Ma, siccome alle Terme i
Romani non si lavavano e basta, ma ci facevano anche altre cose, che la
sessuofobica morale cristiana aborriva, ci pensò S. Agostino a far demolire gli
acquedotti. “Santa sporcizia”,
proclamava, anche se queste cose, nei testi scolastici, vengono opportunamente
occultate e i responsabili delle distruzioni degli acquedotti sono “i Barbari”.La
medesima cosa probabilmente succederà anche a noi quando saremo sommersi dagli
islamici.
Vivere secondo
standard ambientali non dico più
sostenibili ma più naturali no, ehh?
Perché si permette la
costruzione di auto che possono fare tranquillamente 250 km/h, che praticamente
qualsisi reddito fisso si può permettere, di seconda mano, se non nuova?
Perché i motori delle auto sono oggi “superquadri” anziché
a “corsa lunga”, il che permetterebbe una migliore efficienza e una durata del
motore più lunga, a scapito delle doti di accelerazione, ovviamente?
Ah, BTW: di petrolio ce n’è per noi, per i nostri figli e per i figli dei
nostri figli.
Non distante da dove abito c’è una grossa Raffineria di petrolio, famosa
soprattutto per i meriti ( mah..) calcistici di taluni ex-Presidenti. I
Colleghi che ci lavorano mi hanno ampiamente rassicurato che loro a breve non perderanno
il posto di lavoro (salvo nel caso che l’Azieda venga delocalizzata, come da
tempo si ventila, esclusivamente per avere costi più bassi e meno rotture di
scatole dal punto di visa “ambientale”…) così noi non dovremo andare a caccia
di capodogli o allevare api per produrre cera per candele. Ovvio che a noi
consumatori fanno credere il contrario, come è perfettamente comprensibile. Si
noti infatti che, tranne in Alaska e in Russia, per ragioni particolari, il
petrolio oggi viene estratto in maniera praticamente esclusiva nelle zone calde
del globo: Saudi Arabia, e zone limitrofe, Iran, Nigeria, Libia, Venezuela,
Golfo del Messico, Brunei. Ci sono precise ragioni tecniche ed economiche perché
questo accade ovviamente.
E perché i Sovietici prima e gli Americani dopo sono andati in Afghanistan?
Perché i Taliban sono brutti e cattivi e picchiano le donne? Ma dai… ( Petrolio
in Afghanistan non ce n’è, ovviamente, ma è l’unica via di sbocco geo-politicamente
possibile per trasferire il petrolio, di cui le Repubbliche asiatiche ex-sovietiche
rigurgitano, verso mari “caldi”).
Ma mi pare sia ovvio che le Case Automobilistiche,
disponendo di fondi praticamente illimitati, come ho scritto da altre parti in
questo Forum, per “orientare il consenso”,
dicano che la “salvezza del’umanità” consiste esclusivamente nel sostituire il
diesel con l’elettrico per l’autotrazione privata …
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