domenica 6 ottobre 2019

Elettrico o idrogeno, per l'auto?


Né l'uno, né l’altro.
Il futuro sta nella riduzione della mobilità inutile (A), nell’uso giudizioso del riscaldamento e del condizionamento (B) e in tanti altri aspetti che sarebbe qui troppo lungo elencare, con i quali si potrebbero conseguire risparmi di inquinamento ed energetici enormemente superiori a quelli conseguibili con la sostituzione dei motori per autotrazione. Esiste un pricipio fisico che si chiama Principio di conservazione dell’energia.
A1)
Anni fa ero il Direttore dei lavori della ristrutturazione di un edifici pubblico.
Strano a dirsi, ottima Impresa Appaltatrice (le Imprese appaltatrici sono come le suocere: una volta avevano prodotta una di zucchero ed era amara ugualmente...), lavoro tranquillo fatto nel migliore dei modi, ma proprio l’ultimo giorno prima della consegna ufficiale dei lavori mi telefona il Tecnico comunale inferocito:
“Ingegnere, venga immediatamente, qui sta succedendo un casino! Click.”
Azz, prendo la macchina e mi precipito, con sorpassi alla James Dean o alla Gassman del famoso film.
Trovo l’elettricista dell’Impresa e quello Comunale che litigavano furiosamente su chi spettasse l’onere di ricollegare un cavo elettrico a al quadro generale.
“Il cavo lo avete scollegato voi e lo dovete ricollegare voi!”
“Il quadro elettrico è del Comune e lo dovete ricollegare voi!”
“Datemi un cacciavite a stella”  faccio.
Senza dire niente uno dei due mi porge un cacciavite.
Zazaza, zazaza, zazaza, infilo i cavi nella morsettiera e stringo tre viti.
Restituisco il cacciavite, giro di spalle e me ne vado, senza ulteriori commenti da parte di nessuno.
100+100 km = 200 km di auto per stringere tre viti perché due imbecilli “non si volevano prendere nessuna responsabilità”.

A2) Un Amico lavorava come liquidatore per una grande Società di Assicurazioni multinazionale. Il suo lavoro consisteva nel ricevere le denunce di sinistro, smistarle ai consulenti tecnici (avvocati, medici, ingegneri), nel ricevere le conseguenti perizie, stabilire se la cifra di risarcimento proposta fosse congrua secondo determinati parametri ed effettuare la liquidazione. Il tutto solo ed esclusivamente per via telematica, praticamente nessun rapporto con superiori o colleghi. Abitava a circa 40 km di distanza dal posto di lavoro, orario dalle 08.00 alle 17.00, trasporti pubblici con tempi di percorrenza biblici per una persona che oltre che lavorare deve anche vivere, strada oltretutto con traffico pazzesco, quindi tutti i giorni 80 km di auto.
“Non so perché mi costringano a venire in ufficio tutti i giorni” ebbe a dirmi una volta “uso il computer dell’Azienda con un programma dedicato fornito dall’Azienda, i Sindacati ci hanno informato che ci sono supervisori che monitorano a distanza, tramite un programma specifico, i movimenti del mouse e della tastiera, per cui chi mi sorveglia sa perfettamente se sto lavorando o no e quanto, tanto varrebbe che lavorassi da casa, la mia produttività sarebbe anche superiore” ebbe a dirmi una volta.
“Quanto guadagna la tua Società con le assicurazioni sulle auto?” gli chiesi.
“Moltissimo” la sua risposta.
“…e tu quindi pensi che la tua Società possa essere interessata, nel complesso, a disincentivare l’uso dell’auto?”
“Probabilmente no..” la sua risposta.
Ma l’Azienda aveva in mente altre sorprese. L’anno scorso venne messo, più o meno d’autorità, in pensione anticipata, perché oggi la pratica per un sinistro stradale avvenuto a Vibo Valentia viene trattata da un liquidatore specializzato a Cernusco Lombardone e quella per i danni per un vaso caduto dal balcone a Buddusò viene trattata da un liquidatore specializzato a Vigevano, con ovvi vantaggi non per “l’ambiente” ma per  “l’economia di scala” dell’Azienda. Ufficio locale praticamente chiuso. “…strano che la tua Azienda ci abbia messo tanto tempo per porre in atto questo cambiamento”, ebbi a dirgli quando mi riferì la cosa.

Medesima cosa per un altro Amico, responsabile di un Call Center in uno dei Paesi dell’Est Europa. “ Sulla mia scrivania ho lo schermo di un computer dove compaiono istogrammi a barre. Ogni barra visualizza il numero delle telefonate che in quel momento vengono ricevute e il loro tenore: telefonate di rimostranza per disservizi, telefonate per la richiesta di nuovi abbonamenti, telefonate relative a bollette non pagate… Il tutto deve sempre stare entro parametri fissati dall’Azienda: se questo non succede devo scoprire cosa sta accadendo e riferire ai superiori. Un lavoro che potrei fare anche da casa, invece devo prendere due aerei il lunedì mattina e altrettanti il venerdì pomeriggio, se voglio vedere la mia famiglia.”
Esempi così se ne potrebbero fare a milioni.

A3) Il Presidente delle Maldive si lamenta all’O.N.U. perché il riscaldamento globale tra qualche anno sommergerà i suoi atolli. “Benissimo”, gli avrei risposto ”..iniziamo ad abolire tutti i voli aerei per le Maldive e rendiamo inagibili gli aeroporti. Chi vuole andare alle Maldive ci vada in barca a vela, ma non con la barca a vela ipertecnologica con cui la Gretina è andata a New York, ci vada con un tre alberi a vele quadre in legno, senza motoriendotermici e senza frigoriferi, mangiando esclusivamente carne salata estratta da una botte.”
Ma possibile che ogni sposina, al giorno d’oggi, non si senta realizzata se non fa il viaggio di nozze in Patagonia con una puntatina in Antartide?

B) Scrutini finali in un Istituto superiore, giugno in una città meridionale italiana, aula scelta esposta a nord, giornata ventilata, temperatura calda ma non insopportabile. “Bene” faccio io “non c’è bisogno di accendere il condizionatore…” un po’ perché non ce n’era veramente bisogno e un po’ per fare un test. La Professoressa di Scienze e Geografia, il cui programma scolastico per l’anno trascorso è stato, secondo quanto leggevo nel Giornale di Classe, interamente dedicato a “Riscaldamento globale e cambiamenti climatici”, mi guarda come se fossi una deiezione canina su un marciapiede, si alza, prende il telecomando e mette il condizionatore a manetta.
Sostenni l’esame di maturità il 27 luglio 1971 in giacca e cravatta, i condizionatori c’erano solo nelle Banche, e anche lì da poco. Nelle Scuole manco a parlarne, eppure sono sopravvissuto.
Sempre a scuola, oggi, i ragazzini, i medesimi che sono andati a manifestare in piazza con la ragazzetta svedese, si lamentano e organizzano “scioperi” se i termosifoni in inverno non ruggiscono, perché loro devono stare in estate e in inverno con minigonne, bermuda e maniche corte, secondo l’abbigliamento che vedono nei telefilm americani. Un pullover fatto a maglia dalla nonna no, eh…? Vecchiumi d’altri tempi…
È nota la sensazione di freddo glaciale che un italiano generalmente prova quando va negli alberghi negli S.U. d’estate e quella di caldo soffocante quando ci va d’inverno.  Una volta vidi scedere da un autobus una comitiva di americani più o meno sulla settantina, tutti contorti da artriti poderose da condizionamento eccessivo.
Oddio, anche qui nihil sun sole novum, sono stati trovati scheletri di antichi Romani, morti in età relativamente giovane, anche loro contorti dall’artrite per la loro abitudine di andare alle Terme e di fare il bagno prima nel calidarium, poi nel tepidarium e poi nel frigidarium. Ma, siccome alle Terme i Romani non si lavavano e basta, ma ci facevano anche altre cose, che la sessuofobica morale cristiana aborriva, ci pensò S. Agostino a far demolire gli acquedotti. “Santa sporcizia”, proclamava, anche se queste cose, nei testi scolastici, vengono opportunamente occultate e i responsabili delle distruzioni degli acquedotti sono “i Barbari”.La medesima cosa probabilmente succederà anche a noi quando saremo sommersi dagli islamici.
Vivere secondo standard ambientali  non dico più sostenibili ma più naturali no, ehh?
Perché si permette la costruzione di auto che possono fare tranquillamente 250 km/h, che praticamente qualsisi reddito fisso si può permettere, di seconda mano, se non nuova?
Perché i motori delle auto sono oggi “superquadri” anziché a “corsa lunga”, il che permetterebbe una migliore efficienza e una durata del motore più lunga, a scapito delle doti di accelerazione, ovviamente?

Ah, BTW: di petrolio ce n’è per noi, per i nostri figli e per i figli dei nostri figli.
Non distante da dove abito c’è una grossa Raffineria di petrolio, famosa soprattutto per i meriti ( mah..) calcistici di taluni ex-Presidenti. I Colleghi che ci lavorano mi hanno ampiamente rassicurato che loro a breve non perderanno il posto di lavoro (salvo nel caso che l’Azieda venga delocalizzata, come da tempo si ventila, esclusivamente per avere costi più bassi e meno rotture di scatole dal punto di visa “ambientale”…) così noi non dovremo andare a caccia di capodogli o allevare api per produrre cera per candele. Ovvio che a noi consumatori fanno credere il contrario, come è perfettamente comprensibile. Si noti infatti che, tranne in Alaska e in Russia, per ragioni particolari, il petrolio oggi viene estratto in maniera praticamente esclusiva nelle zone calde del globo: Saudi Arabia, e zone limitrofe, Iran, Nigeria, Libia, Venezuela, Golfo del Messico, Brunei. Ci sono precise ragioni tecniche ed economiche perché questo accade ovviamente.
E perché i Sovietici prima e gli Americani dopo sono andati in Afghanistan? Perché i Taliban sono brutti e cattivi e picchiano le donne? Ma dai… ( Petrolio in Afghanistan non ce n’è, ovviamente, ma è l’unica via di sbocco geo-politicamente possibile per trasferire il petrolio, di cui le Repubbliche asiatiche ex-sovietiche rigurgitano, verso mari “caldi”).

Ma mi pare sia ovvio che le Case Automobilistiche, disponendo di fondi praticamente illimitati, come ho scritto da altre parti in questo Forum, per “orientare il consenso”, dicano che la “salvezza del’umanità” consiste esclusivamente nel sostituire il diesel con l’elettrico per l’autotrazione privata …

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