debba poi mettere a repentaglio la propria vita per salvargli la pelle...
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/alpinismo-estremo-daniele-nardi-caccia-dellimpresa-storica-1627966.html
Non molto tempo fa una spedizione di alpinisti italiani, in
serissima difficoltà su una vetta himalayana, venne tratta in salvo, con grande
professionalità e molto rischio, perché un elicottero a settemila metri di quota
non ci fa proprio nulla, dalle Forze Aeree Pakistane.
Grande fu la sorpresa quando gli alpinisti “fai-da-te?no
Alpitour?” si videro recapitare una fattura da centocinquantamila euro. “Ma,
veramente, noi pensavamo che...”. L’Aviazione Pakistana replicò che
sull’Himalaya non ce li avevano mica mandati loro.
Sarà che il Pakistan faceva un tempo parte del British e se
questo comportamento fosse ampiamente diffuso non solo la Protezione civile, ma
anche il Sistema Sanitario Nazionale potrebbero conseguire estesi risparmi.
E non solo per la pratica di sport estremi.
Nei primissimi anni ’80 una cara Amica, valentissimo medico,
lavorava in un Pronto soccorso della Città.
“Dottoressa, c’è una telefonata per Lei.” dice
un’infermiera.
“Il Medico di guardia? Ciao. Siamo due giovani medici
neolaureati e stiamo facendo in questa città il servizio militare. Abbiamo
tutti i pomeriggi liberi, possiamo venire da voi per fare un po’ di tirocinio,
vedere qualche caso?”
“Certamente, una mano serve sempre. Venite pure quando
volete.”
I due baldi sottotenenti medici si presentano in Pronto
soccorso in sella a due rombanti Honda 750.
Dopo una settimana di frequenza del pronto soccorso, i due
baldi sottotenenti medici si presentano al Pronto soccorso sempre in sella alle
due rombanti Honda, ma con il casco integrale in testa (da notare per i più
giovani: allora non era obbligatorio).
Dopo due settimane di frequenza del Pronto soccorso entrambe
le moto sparite, mai più viste, mi raccontava questa amica Medico....
Relata refero, naturalmente, e chi va in moto può
naturalmente compiere tutti i gesti apotropaici del caso.
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