Anni fa ero il Direttore dei lavori della ristrutturazione
di un edifici pubblico.
Strano a dirsi, ottima Impresa (le Imprese appaltatrici sono
come le suocere: una volta avevano fatta una di zucchero ed era amara
ugualmente...), lavoro tranquillo fatto nel migliore dei modi.
Proprio l’ultimo giorno prima della consegna mi telefona il
Tecnico comunale inferocito:
“Ingegnere, venga immediatamente, qui sta succedendo un
casino!”
Azz, prendo la macchina e mi precipito, con sorpassi alla
James Dean o alla Gassman del famoso film.
Trovo l’elettricista dell’Impresa e quello Comunale che
litigavano furiosamente su chi spettasse l’onere di ricollegare un cavo
elettrico a al quadro generale.
“Datemi un cacciavite a stella” faccio.
Senza dire niente uno dei due mi porge un cacciavite.
Zazaza, zazaza, zazaza, stringo tre viti.
Restituisco il cacciavite, giro di spalle e me ne vado.
100+100 km = 200 km di auto per stringere tre viti.
Senza auto in Italia? Ci vorrà molto tempo.
Ah, btw: di petrolio ce n’è per noi, per i nostri figli e
per i figli dei nostri figli.
Non distante da dove abito c’è una grossa Raffineria di
petrolio, famosa soprattutto per i meriti ( mah..) calcistici del Presidente. I
Colleghi che ci lavorano mi hanno ampiamente rassicurato che non dovremo andare
a caccia di Moby Dick o allevare api per produrre candele per molto tempo
ancora: ovvio che a noi consumatori fanno credere il contrario...
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