mercoledì 20 settembre 2017

Non ci sono più le mezze stagioni!

“Donde comes, no cagar.”
Proverbio argentino.
Premessa.
Un tacchino particolarmente intelligente, nato in un allevamento dell’Iowa, decise di formarsi una “wissenschaftliche Weltauffassung”, cioè una visione del mondo rigorosamente fondata dulla Scienza.
Per cui, sin da quando uscì dall’uovo, iniziò ad eseguire una serie di osservazioni sperimentali.
“Un essere bipede come me, tutte le mattine, porta qui nel pollaio una generosa razione di cibo.”
fu la prima osservazione. Ma l’intelligente animale non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni induttivo-sperimentali, per cui ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole, il bipede immancabilmente tutte le mattine arrivava con la sporta del cibo.
Quando il tacchino fu poi cresciuto, fece usa seconda osservazione: il medesimo bipede che gli portava il cibo fece entrare nel pollaio uno stuolo di bellissime tacchinelle, con le quali il nostro tacchino-scienziato ebbe modo di sollazzarsi per bene. E anzi, più il tacchino si sollazzava, più il bipede che gli portava il cibo sembrava essere contento.
L’intelligente tacchino arricchiva così ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa diversa nelle in condizioni più disparate, per cui, sulla base di tutte queste osservazioni sperimentali, il tacchino ritenne lecito elaborare la seguente inferenza induttiva:
"Il bipede che tutti i giorni mi porta il cibo è il migliore amico del tacchino".
Purtroppo per il tacchino questa inferenza si rivelò clamorosamente falsa il giorno precedente quello del Thanksgiving.
Cosi Bertrand Russell, già nel 1912, ci ammoniva a prendere con cautela certi risultati sperimentali, ma si sa, scomparsa una religione, l’uomo se ne costruisce altre.

1 - Ricordi
L’affermazione del titolo la sento da oltre cinquant’anni, vale a dire da quando, verso la fine degli anni ’50 fui in grado, più o meno bene, di intendere, di volere e di ricordare.

Allora il cambiamento climatico era dovuto all’esplosione delle bombe atomiche nell’atmosfera ma, beninteso, solo di quelle americane, in quanto quelle sovietiche prima e cinesi dopo erano innocui esperimenti scientifici esclusivamente volti al progresso ed al benessere dell’umanità.
Fortunatamente finì il periodo dell’esplosione delle atomiche in atmosfera, non solo per l’evidente inquinamento che questo provocava, ma anche per il fatto che aerei e navi appositamente attrezzati e stazionanti al largo delle coste americane o sovietiche erano in grado di raccogliere, anche a distanza di migliaia di km dal luogo della detonazione, campioni di aria contaminata in grado di dare esatte notizie circa la sua potenza e i procedimenti di fabbricazione della bomba esplosa, cosa evidentemente poco gradita agli Stati Maggiori dell’una e dell’altra parte.
Il famoso aereo spia americano U2 quando, dopo l’abbattimento di F.G. Powers il Primo maggio 1960, non poté più sorvolare il territorio dell’Unione Sovietica, venne utilizzato, assieme a molte altre cose, proprio per questo genere di missioni. Si veda Ben Rich, Leo Janos - A Personal Memoir of My Years of Lockheed.

Negli anni ’80, non potendo più incolpare le bombe atomiche, il responsabile del cambiamento climatico era invece il gas contenuto nei frigoriferi e nelle bombolette spray, che, liberato nell’atmosfera, creava il famigerato “buco dell’ozono” sull’Antartide.
Vabbé, salviamo il pianeta, sostituiamo i CFC con altri gas. Risultato: prima un frigorifero durava una vita, adesso è già molto se dura più di cinque anni. Possiedo da una trentina d’anni auto con il condizionatore, e mai avevo dovuto fare manutenzioni al climatizzatore sino al momento in cui le sostituivo. Un anno e mezzo fa ho acquistato un’auto, nuova, e in questi giorni dovrò portarla in officina per far revisionare il climatizzatore, perché le manopole del condizionatore non stanno sul cruscotto solo per bellezza.
Adesso, la colpa di questa sparizione delle mezze stagioni viene data al riscaldamento globale dovuto al gas serra prodotto dai combustibili fossili. Evito, per carità, di citare come causa anche solo lontanamente plausibile quella che ho recentemente letto su qualche sito (ma anche su qualche supporto cartaceo, autorevole), vale a dire che con il migliorare delle condizioni di vita una parte maggiore della popolazione mondiale ha avuto accesso alle proteine della carne, per cui in tutto il mondo è aumentato il numero dei bovini da macello, i quali, con le emissioni gassose del loro intestino, notevoli perché prevalentemente erbivori, contribuiscono in maniera determinante all’aumento dei gas serra. Sic.

Vuoi vedere che sono stati gli stessi dinosauri, i più grossi dei quali erano appunto erbivori, a decretare da soli la propria estinzione attraverso i loro giganteschi peti?
Posso assicurare che non sta avendo la meglio la mia vena giullaresca, ed è anzi probabile che questa vena sia emersa in qualche Università Britannica, di quelle le cui affermazioni e i cui studi sembrano direttamente discendere da quelli di Monseigneur de La Palisse.
Fortunatamente, di questa “ipotesi” non se ne è più sentito parlare.
Ma siccome io non credo neppure a Gesù Bambino ridisceso in terra, e non smetto di pensare con la mia testa e con gli strumenti che un Liceo Classico di quelli di una volta e una Laurea in Ingegneria, anche questa di quelle di una volta, mi hanno dato, sulle affermazioni apodittiche di certi c.d “Scienziati” sul “Riscaldamento globale” manifesto alcune perplessità.

2 – I c.d Esperti.
Nel 1987, su prestigiose riviste scientifiche come il Journal of Statistical Physics, il Journal of Chemical Physics e gli atti di un congresso dell’American Physical Society, vennero pubblicate le importanti ricerche di un Professore di Fisica italiano.
Il Prof. Stronzo (nome) Bestiale (cognome).
Che questo sia potuto avvenire la dice lunga sul controllo scientifico operato dalle redazioni sugli articoli pubblicati.
Come più volte ribadito in questo blog, il “popolo bue” in tutto ‘Occidente è stato indotto a pensare che a fronte di una classe di “politici”, inetti e corrotti ed ultimamente, anche ignoranti ( si vedano gli imaginifici tentativi di congiuntivo di autorevoli esponenti di un nuovo Partito (?) attualmente sulla cresta dell’onda) esista invece un’altra classe, quella dei “tecnici”, come ingegneri, magistrati, scienziati, et similia, dotata di una spada fiammeggiante per porre fine alle storture create dai politici.
I tecnici sono corrotti come i politici, se non di più, non solo, ma mentre ad un “politico” potrai sempre dire ( in un regime di più o meno di democrazia rappresentativa, naturalmente) “O fai così o non ti voto”, il “tecnico” ti potrà dire “Guarda che io domani, e dopodomani, e il giorno dopo ancora scalderò ancora il fondo di questa poltrona”…ed  risultati li stiamo vedendo dai tempi di “Mani pulite” ad oggi.
E, da ingegnere, parlo da “tecnico”, si badi bene.

Questo naturalmente non vuole dire affatto, come ho sentito dire a proposito delle recenti polemiche sulla necessità delle vaccinazioni, che “...una mamma informata ne sa più di qualsiasi pediatra...” o che un Committente possa stabilire quanti ferri devono essere posti in una trave in C.A.
Ma, quanto si ha a che fare con un Tecnico, si deve sempre pensare che, da certe sue affermazioni e studi scientifici, anche lui possa avere “la sua cunveniensa”, come il comico genovese Gilberto Govi ripeteva nelle sue commedie trasmesse agli albori della Televisione.

3 – Il metodo scientifico
La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
(Galileo Galilei, Il Saggiatore, cap. 6)

Che alcuni autorevoli rappresentanti di Movimenti e Partiti Politici oggidì assai in voga possano non avere troppa dimestichezza non solo con i congiuntivi ma con la Cultura in generale e con la Cultura Scientifica in particolare è cosa assodata.
Vediamo quindi di ricordare, in maniera quanto più possibile piana e discorsiva, in che cosa consiste il metodo scientifico.
A – Eseguo una serie di osservazioni.
B – Formulo una Teoria.
C – Traduco questa Teoria in un algoritmo.
D – Tramite questo algoritmo effettuo una previsione del risultato ottenibile da un esperimento.
E - Effettuo una serie di esperimenti.
F – I risultati di questa serie di esperimenti supportano i risultati previsti dall’algoritmo?
G – Si, le risultanze sperimentali sono in accordo con le previsioni dell’algoritmo: la teoria è valida, ma solo nella misura in cui ciò è permesso dalla precisione dei mezzi di sperimentazione;
H – No, le risultanze sperimentali non sono in accordo con le previsioni dell’algoritmo: la teoria non è valida.
La Geometria Euclidea, come la meccanica di Newtoniana e l'elettrodinamica di Maxwell fino ad Einstein, erano accettate sino a poco tempo fa da tutti gli Scienziati come verità indubitabili.
Il metodo scientifico, come ben descritto da Karl Popper Popper in  Logik der Forschung (La logica della ricerca), non si basa sulla pura routine dell'enumerazione ma su una ricerca continua dell'errore, in quanto possono esserci milioni di prove in favore di una teoria, ma è sufficiente un’unica prova contraria per demolirla. Tutti i cigni sono bianchi” affermava qualcuno, che venne clamorosamente smentito quando il Capitano James Cook scoprì la Nuova Zelanda.
Inutile dire che Karl Popper, sinché fu in vita, e anche adesso, fu inviso ai comunisti, ai cattolici ed agli integralisti di tutte le religioni. Come Kurt Gödel (Brno, 28 aprile 1906 – Princeton, 14 gennaio 1978) del resto: a troppi piacciono le “Verità assolute”.
Per cui, se dall’osservazione sperimentale
A - Da alcuni anni a questa parte viene registrato un aumento più o meno marcato delle temperature rilevate in un certo numero di punti del globo terrestre.”
si ricavano per induzione le inferenze:
B - È quindi in atto un riscaldamento globale su scala planetaria.
C - Questo riscaldamento globale è causato dall’effetto serra.
D - Questo effetto serra è causato dalle attività umane.
E - Occorre ridurre nei paesi più industrializzati la produzione di gas serra, mentre i paesi c.d. emergenti, poverini, visto che sono poveri, li lasciamo inquinare a loro piacimento.
F - Per ridurre l’effetto serra occorre installare energie alternative, come pale eoliche e pannelli solari.
G - In questo modo il Mondo sarà salvato.”

rischiamo di fare un errore peggiore di quello del tacchino “intuizionista”.
Tutto ciò che viene dopo il punto A, e per certi versi anche il punto A stesso, non possono essere dimostrate in maniera scientifica. Vediamo di capire il perché.
Punto A - Da quanti anni vengono misurate, con la precisione richiesta, le temperature su scala planetaria?
Il primo avvistamento indiscusso del Polo avvenne quando Roald Amundsen a bordo del dirigibile Norge, progettato, costruito e pilotato dall’italiano Umberto Nobile e con equipaggio italiano, osservò il Polo il 12 maggio 1926.
E il Polo Sud?
Sempre da Amundsen, nel 1911.
Ci si arrivò quindi solo cento anni fa, figuriamoci stabilirvi basi permanenti dalle quali effettuare esperimenti scientifici seri, tra cui osservazioni delle temperature in quelle due parti del globo meteorologicamente importantissime, cosa che venne fatta solo alla metà degli anni ’50.
E in tutta la vastità del Pacifico?
Considerando che la Terra campa da quattro miliardi e cinquecento milioni di anni (cifra non certa) osservazioni fatte da cento anni rappresentano quello che nella vita di un uomo destinato a campare ottant’anni rappresentano 56 secondi.
Come se un medico, osservata una persona per cinquantasei secondi, fosse in grado di prevedere la sua salute nei successivi cinque anni.
Due o tre giorni fa osservavo le previsioni meteo. Davano sole per tutta la settimana. Stasera pioveva. Non molto ma pioveva. Non siamo in grado di prevedere che tempo farà a distanza di qualche giorno e vogliamo prevedere il tempo che farà tra cinquant’anni?
1 - Continua

Foto tratta da Internet

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