“Donde
comes, no cagar.”
Proverbio argentino.
Premessa.
Un tacchino
particolarmente intelligente, nato in un allevamento dell’Iowa, decise di
formarsi una “wissenschaftliche
Weltauffassung”, cioè una visione del mondo rigorosamente fondata dulla Scienza.
Per cui, sin da quando uscì dall’uovo, iniziò ad eseguire una serie di
osservazioni sperimentali.
“Un essere bipede come me, tutte le mattine, porta qui nel pollaio una
generosa razione di cibo.”
fu la prima osservazione. Ma l’intelligente animale non fu precipitoso nel
trarre conclusioni dalle sue osservazioni induttivo-sperimentali, per cui ne
eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei
giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole,
il bipede immancabilmente tutte le mattine arrivava con la sporta del cibo.
Quando il tacchino fu poi cresciuto, fece usa seconda osservazione: il
medesimo bipede che gli portava il cibo fece entrare nel pollaio uno stuolo di
bellissime tacchinelle, con le quali il nostro tacchino-scienziato ebbe modo di
sollazzarsi per bene. E anzi, più il tacchino si sollazzava, più il bipede che
gli portava il cibo sembrava essere contento.
L’intelligente tacchino arricchiva così ogni giorno il suo elenco di una
proposizione osservativa diversa nelle in condizioni più disparate, per cui,
sulla base di tutte queste osservazioni sperimentali, il tacchino ritenne
lecito elaborare la seguente inferenza induttiva:
"Il bipede che tutti i giorni mi porta il cibo è il migliore amico del
tacchino".
Purtroppo per il
tacchino questa inferenza si rivelò clamorosamente falsa il giorno precedente
quello del Thanksgiving.
Cosi
Bertrand Russell, già nel 1912, ci ammoniva a prendere con cautela certi
risultati sperimentali, ma si sa, scomparsa una religione, l’uomo se ne
costruisce altre.
1
- Ricordi
L’affermazione del titolo la sento da oltre
cinquant’anni, vale a dire da quando, verso la fine degli anni ’50 fui in
grado, più o meno bene, di intendere, di volere e di ricordare.
Allora il cambiamento climatico era dovuto
all’esplosione delle bombe atomiche nell’atmosfera ma, beninteso, solo di
quelle americane, in quanto quelle sovietiche prima e cinesi dopo erano innocui
esperimenti scientifici esclusivamente volti al progresso ed al benessere
dell’umanità.
Fortunatamente finì il periodo dell’esplosione
delle atomiche in atmosfera, non solo per l’evidente inquinamento che questo
provocava, ma anche per il fatto che aerei e navi appositamente attrezzati e
stazionanti al largo delle coste americane o sovietiche erano in grado di
raccogliere, anche a distanza di migliaia di km dal luogo della detonazione,
campioni di aria contaminata in grado di dare esatte notizie circa la sua
potenza e i procedimenti di fabbricazione della bomba esplosa, cosa
evidentemente poco gradita agli Stati Maggiori dell’una e dell’altra parte.
Il famoso aereo spia americano U2 quando, dopo
l’abbattimento di F.G. Powers il Primo maggio 1960, non poté più sorvolare il
territorio dell’Unione Sovietica, venne utilizzato, assieme a molte altre cose,
proprio per questo genere di missioni. Si veda Ben Rich, Leo
Janos - A Personal Memoir
of My Years of Lockheed.
Negli anni ’80, non potendo più incolpare le
bombe atomiche, il responsabile del cambiamento climatico era invece il gas
contenuto nei frigoriferi e nelle bombolette spray, che, liberato
nell’atmosfera, creava il famigerato “buco
dell’ozono” sull’Antartide.
Vabbé, salviamo il pianeta, sostituiamo i CFC
con altri gas. Risultato: prima un frigorifero durava una vita, adesso è già
molto se dura più di cinque anni. Possiedo da una trentina d’anni auto con il
condizionatore, e mai avevo dovuto fare manutenzioni al climatizzatore sino al
momento in cui le sostituivo. Un anno e mezzo fa ho acquistato un’auto, nuova,
e in questi giorni dovrò portarla in officina per far revisionare il
climatizzatore, perché le manopole del condizionatore non stanno sul cruscotto
solo per bellezza.
Adesso, la colpa di questa sparizione delle
mezze stagioni viene data al riscaldamento globale dovuto al gas serra prodotto
dai combustibili fossili. Evito, per carità, di citare come causa anche solo
lontanamente plausibile quella che ho recentemente letto su qualche sito (ma
anche su qualche supporto cartaceo, autorevole), vale a dire che con il
migliorare delle condizioni di vita una parte maggiore della popolazione
mondiale ha avuto accesso alle proteine della carne, per cui in tutto il mondo
è aumentato il numero dei bovini da macello, i quali, con le emissioni gassose
del loro intestino, notevoli perché prevalentemente erbivori, contribuiscono in
maniera determinante all’aumento dei gas serra. Sic.
Vuoi vedere che sono stati gli stessi dinosauri, i più grossi dei quali erano appunto erbivori, a decretare da soli la propria estinzione attraverso i loro giganteschi peti?
Posso assicurare che non sta avendo la meglio
la mia vena giullaresca, ed è anzi probabile che questa vena sia emersa in
qualche Università Britannica, di quelle le cui affermazioni e i cui studi
sembrano direttamente discendere da quelli di Monseigneur de La Palisse.
Fortunatamente, di questa “ipotesi” non se ne
è più sentito parlare.
Ma siccome io non credo neppure a Gesù Bambino
ridisceso in terra, e non smetto di pensare con la mia testa e con gli
strumenti che un Liceo Classico di quelli di una volta e una Laurea in
Ingegneria, anche questa di quelle di una volta, mi hanno dato, sulle affermazioni
apodittiche di certi c.d “Scienziati” sul “Riscaldamento globale” manifesto
alcune perplessità.
2 – I c.d Esperti.
Nel 1987, su prestigiose riviste scientifiche come
il Journal of Statistical Physics, il Journal of Chemical Physics e gli atti di
un congresso dell’American Physical Society, vennero pubblicate le importanti
ricerche di un Professore di Fisica italiano.
Il Prof. Stronzo
(nome) Bestiale (cognome).
Che questo sia potuto avvenire la dice lunga
sul controllo scientifico operato dalle redazioni sugli articoli pubblicati.
Come più volte ribadito in questo blog, il “popolo bue” in tutto ‘Occidente è stato indotto a pensare che a fronte di
una classe di “politici”, inetti e corrotti ed ultimamente, anche ignoranti (
si vedano gli imaginifici tentativi di congiuntivo di autorevoli esponenti di
un nuovo Partito (?) attualmente sulla cresta dell’onda) esista invece un’altra
classe, quella dei “tecnici”, come ingegneri, magistrati, scienziati, et similia, dotata di una spada
fiammeggiante per porre fine alle storture create dai politici.
I tecnici sono
corrotti come i politici, se non di più, non solo, ma mentre ad un “politico”
potrai sempre dire ( in un regime di più o meno di democrazia rappresentativa,
naturalmente) “O fai così o non ti voto”,
il “tecnico” ti potrà dire “Guarda che io
domani, e dopodomani, e il giorno dopo ancora scalderò ancora il fondo di
questa poltrona”…ed risultati li
stiamo vedendo dai tempi di “Mani pulite” ad oggi.
E, da
ingegnere, parlo da “tecnico”, si badi bene.
Questo naturalmente non vuole dire affatto,
come ho sentito dire a proposito delle recenti polemiche sulla necessità delle
vaccinazioni, che “...una mamma informata
ne sa più di qualsiasi pediatra...” o che un Committente possa stabilire
quanti ferri devono essere posti in una trave in C.A.
Ma, quanto si ha a che fare con un Tecnico, si
deve sempre pensare che, da certe sue affermazioni e studi scientifici, anche
lui possa avere “la sua cunveniensa”,
come il comico genovese Gilberto Govi ripeteva nelle sue commedie trasmesse
agli albori della Televisione.
3
– Il metodo scientifico
La
filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto
innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non
s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli
è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre
figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente
parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.
(Galileo
Galilei, Il Saggiatore, cap. 6)
Che
alcuni autorevoli rappresentanti di Movimenti e Partiti Politici oggidì assai
in voga possano non avere troppa dimestichezza non solo con i congiuntivi ma
con la Cultura in generale e con la Cultura Scientifica in particolare è cosa
assodata.
Vediamo
quindi di ricordare, in maniera quanto più possibile piana e discorsiva, in che
cosa consiste il metodo scientifico.
A
– Eseguo una serie di osservazioni.
B
– Formulo una Teoria.
C
– Traduco questa Teoria in un algoritmo.
D
– Tramite questo algoritmo effettuo una previsione del risultato ottenibile da
un esperimento.
E
- Effettuo una serie di esperimenti.
F
– I risultati di questa serie di esperimenti supportano i risultati previsti
dall’algoritmo?
G
– Si, le risultanze sperimentali sono in accordo con le previsioni
dell’algoritmo: la teoria è valida, ma solo nella misura in cui ciò è permesso
dalla precisione dei mezzi di sperimentazione;
H – No, le
risultanze sperimentali non sono in accordo con le previsioni dell’algoritmo:
la teoria non è valida.
La Geometria Euclidea, come la
meccanica di Newtoniana e l'elettrodinamica di Maxwell fino ad
Einstein, erano accettate sino a poco tempo fa da tutti gli Scienziati come verità
indubitabili.
Il metodo scientifico, come ben descritto da Karl Popper Popper in Logik der Forschung (La logica della ricerca), non si basa sulla pura routine dell'enumerazione ma su una
ricerca continua dell'errore, in quanto possono esserci milioni di prove in
favore di una teoria, ma è sufficiente un’unica prova contraria per demolirla. “Tutti i cigni sono bianchi” affermava qualcuno, che venne clamorosamente smentito quando il Capitano
James Cook scoprì la Nuova Zelanda.
Inutile dire che Karl Popper, sinché fu in vita, e anche adesso, fu inviso
ai comunisti, ai cattolici ed agli integralisti di tutte le religioni. Come Kurt Gödel (Brno, 28 aprile 1906 – Princeton, 14 gennaio 1978) del resto: a troppi piacciono le “Verità assolute”.
Per cui, se
dall’osservazione sperimentale
A - Da alcuni
anni a questa parte viene registrato un aumento più o meno marcato delle
temperature rilevate in un certo numero di punti del globo terrestre.”
si ricavano per
induzione le inferenze:
B - È quindi
in atto un riscaldamento globale su scala planetaria.
C - Questo
riscaldamento globale è causato dall’effetto serra.
D - Questo
effetto serra è causato dalle attività umane.
E - Occorre
ridurre nei paesi più industrializzati la produzione di gas serra, mentre i
paesi c.d. emergenti, poverini, visto che sono poveri, li lasciamo inquinare a
loro piacimento.
F - Per
ridurre l’effetto serra occorre installare energie alternative, come pale
eoliche e pannelli solari.
G - In questo
modo il Mondo sarà salvato.”
rischiamo di
fare un errore peggiore di quello del tacchino “intuizionista”.
Tutto ciò che
viene dopo il punto A, e per certi
versi anche il punto A stesso, non
possono essere dimostrate in maniera scientifica. Vediamo di capire il perché.
Punto A - Da quanti anni
vengono misurate, con la precisione richiesta, le temperature su scala
planetaria?
Il primo avvistamento indiscusso del Polo avvenne quando Roald
Amundsen a bordo del dirigibile Norge, progettato, costruito e pilotato
dall’italiano Umberto Nobile e con equipaggio italiano, osservò il Polo il 12
maggio 1926.
E il Polo Sud?
Sempre
da Amundsen, nel 1911.
Ci si arrivò quindi solo cento anni fa, figuriamoci
stabilirvi basi permanenti dalle quali effettuare esperimenti scientifici seri,
tra cui osservazioni delle temperature in quelle due parti del globo
meteorologicamente importantissime, cosa che venne fatta solo alla metà degli
anni ’50.
E
in tutta la vastità del Pacifico?
Considerando che la Terra campa da quattro miliardi e
cinquecento milioni di anni (cifra non certa) osservazioni fatte da cento anni
rappresentano quello che nella vita di un uomo destinato a campare ottant’anni
rappresentano 56 secondi.
Come se un medico, osservata una persona per cinquantasei
secondi, fosse in grado di prevedere la sua salute nei successivi cinque anni.
Due o tre giorni fa osservavo le previsioni meteo. Davano sole
per tutta la settimana. Stasera pioveva. Non molto ma pioveva. Non siamo in
grado di prevedere che tempo farà a distanza di qualche giorno e vogliamo
prevedere il tempo che farà tra cinquant’anni?
1 - Continua
Foto tratta da Internet
Foto tratta da Internet
Nessun commento:
Posta un commento