Ricordo che
durante la IIa G.M. la Kriegsmarine reclutò trentamila sommergibilisti. I
Comuni avevano dai diciassette ai diciannove anni, i Capi e Sottocapi dai
diciannove ai ventitré, gli Ufficiali da venti a ventitré. I Kaleu raramente
superavano i venticinque. Di questi trentamila, ventimila, due su tre, non
tornarono a casa.
I piloti
della RAF che combatterono nella Battle of Britain avevano dai diciannove ai
ventun anni. “Ma come” dicevano “mi mettete in mano un aereo e mi mandate per
il cielo ad ammazzare gente, e più ne ammazzo più mi dite “Bravo!”, però non
posso andare in una casa di tolleranza perché non ho ancora ventun anni?”
Posso solo immaginare cosa potesse pensare un ragazzo di quell’età chiuso dentro uno Spitfire o un Me 109 in fiamme con il tettuccio inchiodato, mentre contava gli ultimi secondi che gli restavano da vivere. Proprio per questo motivo nel dopoguerra in Gran Bretagna la maggiore età passò da ventuno a diciotto anni, da noi molto dopo.
Posso solo immaginare cosa potesse pensare un ragazzo di quell’età chiuso dentro uno Spitfire o un Me 109 in fiamme con il tettuccio inchiodato, mentre contava gli ultimi secondi che gli restavano da vivere. Proprio per questo motivo nel dopoguerra in Gran Bretagna la maggiore età passò da ventuno a diciotto anni, da noi molto dopo.
Ho avuto
modo di visitare i cimiteri di guerra del Nord Africa, Italiani, Tedeschi e
Alleati, da Tobruk a El Alamein, e anche lì le croci dicevano di ragazzi di non
più di vent’anni. Molti i sedicenni.
Il Padre di
un Collega, un Generale che fu collaboratore di Carlo Alberto Della Chiesa, che
viveva con una pallottola vicina a un polmone che si era buscato nella Guerra
di Spagna, una volta ebbe a dirmi, ai tempi degli "Anni di piombo":
"A questa generazione è proprio mancata una guerra poco pericolosa."
Figuriamoci alla generazione successiva alla mia...certi bollenti spiriti immagino si calmerebbero subito.
Figuriamoci alla generazione successiva alla mia...certi bollenti spiriti immagino si calmerebbero subito.
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