martedì 27 agosto 2013

Italiani ( e Sardi) d'altri tempi

"Erano nervosi i generali italiani sul Ponte della Priula il 7 novembre del '17. Sulla riva sinistra del Piave c'erano ancora decine di migliaia di uomini allo sbando, ma quell'ostia di ponte bisognava farlo saltare in fretta. C'era il rischio che gli austriaci passassero, e se passavano Venezia era persa. Il fiume era in piena, l'esplosivo già posizionato e gli artificieri in attesa. Ma giunse trafelato un sottufficiale della brigata Sassari che urlò "aspettate!", perché Dio bono stava arrivando il suo battaglione, inquadrato nel 152º reggimento
Arrivava la Sassari, regina delle fanterie. Bisognava attendere, ma passava il tempo e non si vedeva nessuno. Un'ora, un'ora e mezza: nulla. E proprio quando i genieri ebbero l'ordine di accendere le micce, ecco uno squillo di tromba e un polverone a distanza. I sardi arrivavano ed erano - da non crederci - in fila per quattro, passo cadenzato, sottogola giù e fucile a bilancia, e davanti un piccoletto tipo Emilio Lussu, il capitano Giuseppe Musinu. "Attenti a dest" gridò davanti ai generali, e il battaglione passando rese gli onori.
Lo stupore degli alti ufficiali aumentò quando un biplano austriaco sorvolò il ponte e, anziché far fuoco, scese sulla colonna in marcia per ondeggiare con le ali in segno di ammirazione.

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Da "la Repubblica", 27 agosto 2003

http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/societa/2013/08/27/news/il_cielo_degli_avieri_gentili-65356478/?rss

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