Già dal maggio scorso sentiamo i colpi della grancassa pubblicitaria che ci vuole far credere cre questa estate sia la più torrida mai avutasi nei 4,5 miliardi di vita della Terra e quindi, per il bene del Pianeta, dobbiamo tutti comprarci au'auto elettrica per salvarlo.
Abito in una Città del sud, ben al di sotto del 40° parallelo ma, francamente, questa sensazione di caldo record non la provo. Ben altra, ad esempio, è stato il caldo dell'estate del 2003: ricordo benissimo che guardai alla TV la sfilata del 2 giugno e subito dopo, data la temperatura, me ne andai in spiaggia e rimasi in acqua sino alle sette di sera. Da notare che, dalle nostre parti, a giugno il mare è molto freddo.
Anzi, quest'anno ho rifatto l'abbonamento allo stagilimento balneare e pensavo di godermi appunto il mare di giugno, dato che in questo mese i colori del mare sono i più belli. Ebbene, diversi giorni ho rinunciato ad andarci perché il tempo non era niente di eccezionale, vento e nuvolaglia.
Certo, non consiglerei una passeggiata alle due del pomeriggio, ma questo da noi è del tutto ovvio, ci mancherebbe.
Si, c'è molta siccità, ma anche questo dalle nostre parti non è niente di eccezionale, ricordo a questo proposito ad esempio l'estate del 1988, di cui parlerò in altro post.
Mia nonna era nata nel 1901. Negli anni '70 e '80 ( ci lasciò nel 1991) viveva, da sola, perché non voleva scocciatori che le impedissero di dedicarsi alle sue due passioni, l'uncinetto e la lettura dei romanzi rosa di Liala, in un appartamentino al settimo piano della mia Città, senza riscaldamento (aveva solo una piccolissima stufetta elettrica, poi la convincemmo ad usarne una a gas) e senza condizionatore (solo un ventilatore e ... il ventaglio a stecche).
Ebbene, mai l'ho sentita lamentarsi né per il caldo né per il freddo.
Altri tempi, altre persone, altra onestà intellettuale.
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