Leggo su un quotidiano, a proposito del crollo di Firenze:
“Dopo un secolo in Italia si viene uccisi allo stesso modo e si sente dire che potrebbe essere per un errore umano. Come se oggi non ci fossero tutti i mezzi tecnologici e organizzativi per prevenire gli errori umani. L’errore umano non esiste, esiste la criminalità omicida dello sfruttamento e dello schiavismo di stato.”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/20/a-firenze-nessuna-fatalita-ne-errore-umano-il-crollo-e-colpa-di-un-sistema-criminale/7451696/
Correva la seconda metà degli anni’80 o giù di lì. Mi chiamò il Direttore tecnico di una grossa Impresa di costruzioni per la quale allora lavoravo, con soddisfazione reciproca, e mi fece più o meno questo discorso: “Senti Antonello, abbiamo preso questo lavoro assieme ad una Impresa del Nord. Loro ci manderanno i “dischetti” (sic...) con i progetti in formato CAD, che tu dovrai elaborare secondo determinate specifiche, e che poi noi gli rimanderemo. Ti devi attrezzare. Te la senti?”
“Ovviamente…” la mia risposta.
Il computer aveva un microprocessore 386, un disco rigido della capacità di 200 Mega (sic) e il plotter era un plotter a penne, la cui precisione ancora rimpiango. Il tutto mi costò allora quanto oggi una Golf GT. Non dico che fosse il primo plotter arrivato in uno studio professionale della mia Città, ma fu sicuramente uno dei primi.
Alcuni Colleghi, intrigati dalla novità, mi chiesero di dar loro alcune dritte
per potersi attrezzare in maniera analoga.
“Venite stasera in Studio e vi faccio vedere.”
“Ecco più o meno come
funziona..” dissi loro dopo qualche dimostrazione “…ma tenete ben presente una cosa: i progetti fatti con il computer sono
una fonte inesauribile di errori, ben più di un progetto fatto con metodi
tradizionali; e non sarà lui a sbagliare, sarete voi.”
Lessi chiaramente nelle loro facce quello che passava per le loro teste: “Antonello, sempre il solito esagerato con
le sue battute e i suoi paradossi…”
Li rincontrai di nuovo dopo qualche mese: “Beh,
come va con il computer?”
“Non ce ne parlare…
Avevi ragione. All’inizio abbiamo fatto delle figure di m…”
Il computer ci puo’ sicuramente aiutare, ma se dietro non c’è una testa che pensa rischia di avere effetti controproducenti: e se questa mente non pensa, o pensa male, l’errore umano è sempr in agguato.
Potrei citare decine di esempi accaduti negli ultimi anni ma evito per il raccapriccio che provo al solo pensarli. Eliminare l’errore umano è come raggiungere lo zero assoluto: per quanto calore sottraiamo da un oggetto rimarrà pur sempre una quantità di calore infinita da togliere per raggiungerlo.
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